Il 12 maggio, a San Giovanni, per il Family Day manifesterà “la controriforma”, a Piazza Navona, con la Rosa nel pugno, ci sarà “la riforma”. Il leader dello Sdi, Enrico Boselli, la mette così, nel presentare l'iniziativa che, insieme a Marco Pannella ed Emma Bonino ha promosso per celebrare, 33 anni dopo, il “coraggio laico” (è questo lo slogan dell'iniziativa) della battaglia contro il referendum per la cancellazione della legge sul divorzio, nello stesso giorno in cui una piattaforma cattolica ha convocato il Family Day.
«Mi auguro» dice senza mezzi termini Emma Bonino «che a questa giornata partecipino tutti coloro che non si rassegnano a vedersi scippato il 12 maggio».
«Non c'è alcuna ragione» sottolinea Marco Pannella «perché molti degli sconfitti di allora abbiano scelto quel giorno. Se non», prova a ipotizzare il leader radicale, «ma io non lo dico, per celebrare la rivincita». E allora in quella data, per dirla sempre con Enrico Boselli, «non vogliamo fare una gara con l'altra piazza, semplicemente non lasciarli soli», dimostrare che «c'è un'altra Italia, quella delle conquiste civili».
Il numero due dei socialisti, Roberto Villetti, parla della necessità di opporsi a quella che sembra voler essere «una vera e propria prova di forza da parte delle gerarchie ecclesiastiche», in un Paese come l'Italia, unico caso in cui «il Vaticano rivendica di fatto un proprio protettorato».
Ma quella a difesa della laicità, osserva ancora, «non è una battaglia che si riferisce solo a coloro che non sono credenti, si tratta di una battaglia di libertà, che non vuole impedire nulla a nessuno».
Con la Rosa nel pugno, forse rivitalizzata e certamente cementata da questa occasione, in piazza ci saranno diversi partiti e associazioni, dai Liberali ai Repubblicani ai Verdi, dalle Famiglie Arcobaleno a Gay Left e diverse personalità del mondo accademico (da Margherita Hack a Gianfranco Pasquino) e del mondo dello spettacolo, da Luciana Littizzetto a Oliviero Toscani, passando per i registi Giorgio Albertazzi, Pasquale Squitieri, Ferzan Ozpetek e Marco Bellocchio.
Quest'ultimo, che ha partecipato alla presentazione dell'iniziativa, si è detto «stupito e indignato» che «persone democratiche si oppongano a ovvietà democratiche», come la difesa dello Stato laico». «I Dico» ha aggiunto «non sono una questione secondaria, rappresentano un problema essenziale di democrazia e se la maggioranza non riesce ad approvarli è una vergogna!»
Alla presentazione della manifestazione, che comprenderà, oltre che un concerto a Piazza Navona anche un convegno (“Il mito della famiglia naturale: la rivoluzione dell'amore civile”) erano presenti anche la presidente la segretaria, Rita Bernardini, e la tesoriera , Maria Antonietta Coscioni, di Radicali Italiani e inoltre: Elisabetta Zamparutti, Maria Fida Moro, Pasquale Squitieri, Alessandro Cecchi Paone, Sergio Stanzani, Mina Welby, Sergio D'Elia, Marco Cappato e Maurizio Turco.
Marco Pannella si è rivolto direttamente a Gavino Angius e Fabio Mussi, invitandoli «a partecipare attivamente», a «spendersi» per il buon successo della manifestazione laica organizzata dalla Rosa nel Pugno per il 12 maggio in replica al Family Day. Dopo la fuoriuscita dai Ds, Pannella chiede a Mussi e Angius, «sebbene impegnati a fare altro», di dar seguito «alle dichiarazioni di laicità fatte al congresso dello Sdi» attivandosi per il successo di “Coraggio laico” (questo il titolo della manifestazione socialista-radicale). «Una nuova “cosa” politica» ha concluso Pannella «ha forse più successo se nasce direttamente nella lotta».
Fonte: www.rosanelpugno.it