Una ricerca spagnola ci rivela che il 50% delle coppie spagnole che hanno procreato grazie alla fecondazione assistita hanno donato gli embrioni risultati in sovrannumero alla ricerca.
Verrebbe da chiedersi come reagirebbero le coppie italiane se avessero la possibilità di scegliere se donare o meno queste preziose cellule staminali embrionali alla ricerca nel proprio Paese. Domanda senza risposta, come per ora lo è la mia interrogazione al Ministro della Salute che chiede spiegazioni sui molti soldi erogati per i 2.527 embrioni orfani in Italia. L'attuale normativa prevede infatti che gli embrioni sovrannumerari siano crioconservati nella biobanca dell'Ospedale Maggiore di Milano dove, nonostante i numerosi stanziamenti finanziari, non sono ancora arrivati.
È la condanna, tutta italiana, di non ricevere risposte esaustive e scientifiche riguardo argomenti su cui le nostre Istituzioni hanno deciso di non progredire. Ancora una volta dobbiamo uscire dai confini italiani per non dover sopportare scelte imposte. L'associazione Luca Coscioni con una campagna, inaugurata proprio nella “Giornata per la libertà di ricerca” (20 febbraio), ha invitato tutte le coppie italiane interessate a donare gli embrioni destinati all’abbandono alla ricerca all'estero.
Spero che questo Governo si distingua dal suo precedente almeno per la possibilità di utilizzo delle cellule staminali, questa volta non embrionali ma del cordone ombelicale del proprio figlio. Il 9 maggio il Ministro della Salute deciderà se perpetuare o meno l'assurdo divieto che costringe molte persone (1.500 solo nel 2006) a dovere ricorrere, previa autorizzazione del Centro Nazionale Trapianti, a banche private estere, con un maggiore dispendio di tempo e soldi. Fino a oggi in Italia sono ammesse solo le banche pubbliche, che raccolgono il 10% dei cordoni ombelicali, gli altri vengono buttati tra i rifiuti biologici della sala parto. In Europa (tranne la Francia che non ha ancora una legge), oltre ai centri pubblici è possibile rivolgersi a privati, autorizzati ed accreditati. In Spagna vige un sistema misto: i cordoni conservati in banche private possono essere sollecitati per una donazione in caso di necessità.
Ho indetto per Mercoledì 2 maggio una conferenza stampa a cui parteciperanno esponenti scientifici e rappresentanti di alcune banche dei cordoni ombelicali per fotografare la triste realtà italiana e per sensibilizzare più persone possibile su questo assurdo divieto che spero non verrà rinnovato.
Donatella Poretti