L'assemblea annuale del Forum Droghe, ieri a Firenze, è stata l'occasione per tracciare un bilancio di un anno di Governo in materia di droghe. Sapevamo che l'argomento vedeva lo schieramento di maggioranza diviso, avevamo indicato il percorso più idoneo per cercare quantomeno di ridurre il danno, ma ad un anno di distanza possiamo denunciare non solo ciò che non è stato fatto, ma peggio ancora cosa si rischia di fare.
La strada che doveva essere percorsa: il Governo avrebbe dovuto abrogare il decreto Fini-Giovanardi con altrettanto decreto; il Parlamento avrebbe dovuto calendarizzare le proposte di legge già presentate e su queste cercare convergenza anche trasversale per rivedere la materia in maniera organica e in direzione non repressiva e punizionista.
Si è deciso di fare diversamente: il ministero per la Solidarietà sociale ha cercato un accordo, che nella maggioranza non c'è, per scrivere un disegno di legge. Il ministro Paolo Ferrero (foto), rimandando di settimana in settimana e di mese in mese, di fatto ha bloccato anche l'iniziativa parlamentare.
Nel frattempo il ministro Ferrero ha preannunciato interventi proibizionisti sulla pubblicità degli alcolici (evidentemente è più facile introdurre un nuovo divieto che la rimozione di uno già esistente). Mentre il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, ha presentato un disegno di legge repressivo e meramente punitivo sulla sicurezza stradale: per la presunzione (con i test attuali si possono solo trovare tracce di sostanze risalenti anche a 30 giorni prima) di essersi messi alla guida sotto effetto di stupefacenti, si rischiano sanzioni amministrative fino a 24 mila euro, arresto fino a tre mesi, sospensione della patente, sequestro dell'auto o fermo amministrativo per 180 giorni nel caso il proprietario fosse diverso dal conducente. Di fatto, per la prima volta, si introducono sanzioni penali per il consumo di stupefacenti visto che non sarà possibile dimostrare dai test se lo spinello sia stato fatto immediatamente prima di mettersi alla guida o trenta giorni prima. In maniera illegale, per quanto riguarda il codice della strada, si interviene penalmente dopo aver dimostrato l'assunzione di una sostanza e non lo stato del conducente.
Che fare?
Al Governo e al ministro Paolo Ferrero occorre dare una data limite entro la quale presentare, o rinunciare a presentare, un disegno di legge sulla materia. Potrebbe essere il 26 giugno, giornata mondiale contro la droga.
Presentare al Parlamento due proposte di legge di segno uguale e contrario: una per legalizzare le “droghe” attualmente illegali e l'altra per proibire quelle attualmente legali come alcol o tabacco. Due strade diverse ma con una loro coerenza. Se la logica proibizionista interviene per la salvaguardia della salute dei cittadini indicando quali sostanze assumere e quali no, logica vorrebbe che siano vietate anche quelle che fanno maggiori danni e morti. Se ciò non avviene evidentemente c'è altro dietro al proibizionismo sulle droghe oggi illegali ed è bene che questo altro venga allo scoperto e divenga argomento di dibattito.
Donatella Poretti