Caro Sig. Ministro,
Conoscendo la sua sensibilità rispetto la salute del cittadino, e della donna in particolare, l’AGEO, associazione federativa dei ginecologi del territorio, che sin dalla sua costituzione si è impegnata sui temi della salute della donna, ha il piacere di sottoporle un progetto da condividere con il suo Ministero al fine di definire un percorso condiviso su questo tema.
Obiettivo del progetto è la traduzione delle acquisizioni scientifiche in norme legislative e di attuazione, da adattare alla realtà sociosanitaria italiana, per un percorso globale di salute della donna.
L’AGEO, in collaborazione con altre associazioni e società scientifiche, ha intenzione di elaborare una traccia per una implementazione di un percorso sociosanitario di interventi normativi, necessari per la crescita della salute della donna, dall’età embrionale alla senescenza, rilanciando il valore, il dialogo e l’integrazione dei ruoli del ginecologo, del pediatra, dei consultori e del medico di medicina generale (MMG).
Gli interventi normativi potrebbero trovare spazio nel DDL sul percorso nascita, che andrebbe rinominato per i suoi obiettivi più organici e complessivi sulla salute delle donne, ovvero potrebbe, per motivi di opportunità politica, essere frammentato in più interventi legislativi.
Tale Progetto globale salute donna, dopo un percorso di consensus conference con le società scientifiche coinvolte, diretto dal Ministero della salute, potrebbe essere presentato nella tavola rotonda che si svolgerà a Roma nel Settembre prossimo in occasione del Congresso Nazionale dell’AGEO, e che vedrebbe la partecipazione del Ministro della salute, ed eventualmente per il coinvolgimento di temi anche sociali, del Ministro degli affari sociali e di autorità politiche femminili.
Il percorso è scandito dalle seguenti tappe e dai seguenti obiettivi:
1. Età prenatale
• Esaltare tutte le forme di intervento preventivo delle patologie femminili e neonatali
• La diagnosi prenatale
2. Età adolescenziale
• Salute sessuale (es: interventi nelle scuole dei consultori, eventualmente in collaborazione con i MMG)
• La diagnosi precoce di malattie sociali genetiche-costituzionali (S.Klinefelter, criptorchidismo, endometriosi)
• Contraccezione (gratuita come indicato dalla Risoluzione del Parlamento Europeo in materia di sessualità e riproduzione - Risoluzione 2001/2128 (INI) : si pensi alla “pillola del giorno dopo”)
• Medicina estetica e salute della donna
• Anoressia e bulimia
3. Età adulta
• Gestione del proprio corpo (modifica dell’art della Costituzione per la sterilizzazione)
• Screening oncologici ginecologici
• La vaccinazione anti-HPV
• Sterilità ed infertilità
• La violenza sulle donne
• L’immigrazione femminile
• L’assistenza ed il follow-up della gravidanza (rivisitazione del protocollo di assistenza alla gravidanza, oggi considerato da tutti gli operatori insufficiente!)
• L’assistenza al parto ed all’allattamento al seno (“Percorso nascita”)
• Terapia ginecologica topica validata (nei LEA in convenzione?)
4. Salute in menopausa
• Terapia Ormonale Sostitutiva: dati gli effetti benefici su vari organi, ormai dimostrata ampiamente e criticamente dalla letteratura, si rende necessario un impegno sui mass media e sugli operatori (ginecologi consultoriali e non, medici di medicina generale) circa la corretta formazione degli operatori ed informazione alle utenti
• Osteoporosi: sulla base della EBM è ipotizzabile, per una diagnosi precoce di osteoporosi, inserire nei LEA almeno una MOC di screening dai 50 ai 55 anni per tutte le donne, anziché solo per quelle ad alto rischio (come previsto oggi), visto che sensibilità e specificità sono superiori ad una radiografia, e visti gli alti costi sociali della malattia.
Gli strumenti da mettere in campo o perfezionare:
• Fondi per la prevenzione oncologica e non (potrebbero essere ricavati da una sovrattassa della salute di 2-3 € da applicare sulle sigarette, dato il dispendio di risorse umane ed economiche che il fumo comporta per le patologie che causa!).
• Rivisitazione del ruolo e riorganizzazione del Dipartimento materno-infantile.
• Ridefinizione e rilancio del ruolo dei consultori. Il consultorio familiare inteso non come ambulatorio, ma come struttura dedita più alla prevenzione socio-psico-sanitaria che esclusivamente clinica. Quindi alternativa laica per la assistenza alla costituzione di una convivenza familiare. Definire il tempo da dedicare agli obiettivi specifici, con interventi nelle scuole, nelle fabbriche, ecc.
• Formazione permanente degli operatori (personale dei consultori, ginecologi, pediatri, …) mirata agli obiettivi definiti, ad opera delle società scientifiche di categoria coinvolte nel progetto.
Certo che tale progetto susciterà il suo interesse, Le inviamo i più cordiali auguri di buon lavoro.
Melchiorre Fidelbo
A.G.E.O. Associazione Ginecologi Extra Ospedalieri (territoriali e consultoriali)
Fonte: www.ageo-federazione.it