L'Havana - Roma, 20 aprile 2007
Onorevoli
Maurizio Turco, Vicepresidente del Senato del Partito Radicale e Parlamentare europeo
Maria Fida Moro, Ex Senatrice Italiana
Marco Cappato, Eurodeputato
Matteo Mecacci e Elisabetta Zamparutti, membri del Partito Radicale Transnazionale
Egregi signori
Sono la moglie di Francisco Chaviano Gonzáles, il prigioniero di coscienza a Cuba che ha dovuto trascorrere il più lungo periodo di prigionia (ad ora tredici anni).
Desidero innanzitutto ringraziare del gesto bello, coraggioso e solidale che è stato da parte vostra quello di marciare sul nostro suolo per un significativo richiamo al nostro governo per la libertà di mio marito e degli altri prigionieri di coscienza. Avete scritto con questo una pagina unica e molto bella nella nostra storia che non potrà mai essere dimenticata.
Chaviano ha 55 anni, soffre di problemi di ischemia e di un tumore ai polmoni con rischio per la sua vita. Secondo le riduzioni di pena di un mese per ogni anno trascorso, già dovrebbe essere liberato, però per il momento il tribunale non ha dato risposta alla nostra petizione. Ogni domanda che voi farete al Governo di Cuba per la liberazione di mio marito sarebbe di estrema importanza.
Francisco Chaviano è membro del Partito Radicale Transnazionale con sede a Roma dal 1992 quando segretaria generale era Emma Bonino.
Dopo il suo incarceramento mi sono iscritta anch'io intorno al 1996 essendo stata visitata da tre dei suoi membri: Begonia Rodriguez Antiguedad Zarras, Sandro Ottoni e Tanja Rizman.
A Chiaviano e a me piacerebbe continuare ad essere membri di questo prestigioso partito che segue la via della lotta pacifica per i diritti civili iniziata da Gandhi.
Appartengo anche a un gruppo di donne che iniziò la propria lotta nel 1995 quando mio marito era in sciopero della fame chiedendo la riapertura del suo caso e che si costituì come tale il 14 maggio del 2000. Si chiama Comitato delle Madri per la Libertà dei Prigionieri Politici “Lenor Pèrez”. Ai nostri inizi ci riunivamo nella Chiesa di S. Rita e marciavamo per la 5a Av. alla fine della messa, però al costituirsi delle Damas de Blanco (delle quali abbiamo fatto parte) decidemmo di spostarci in altre chiese perché le altre comunità conoscessero il nostro dolore, benché in alcune occasioni ci uniamo a loro. Il nostro gruppo è piccolo però preghiamo per la libertà di tutti i prigionieri politici di Cuba e si uniscono sporadicamente altre donne parenti dei prigionieri o che si identificano con la nostra lotta.
Non volendo perdere l'essenziale di questa lettera vi saluto ringraziandovi una volta di più per la vostra recente partecipazione senza precedenti alla nostra battaglia per la libertà dei prigionieri politici e in particolare di mio marito Francisco Chaviano González.
Non sono sufficienti le parole per esprimere la mia gratitudine per tanta solidarietà emotiva.
Ana B. Aguililla Saladrigas (moglie di Francisco Chaviano González)