Un sentito grazie ad Adriano Celentano per la sua lettera pubblicata oggi sul Corriere della Sera in cui prende una decisa posizione sulla triste vicenda della piccola bambina uccisa dai suoi due cani di razza rottweiler. Concordiamo pienamente con lui quando dice che non sono i cani ma i padroni ad essere aggressivi e che l'ordinanza del ministro della salute Livia Turco è ingenua e necessita di essere riscritta.
Vorremmo ricordare al Ministro che poco dopo l'uscita dell'ordinanza, molti deputati e associazioni si sono mobilitati per protestare contro l'insensatezza di questo provvedimento. Un'interpellanza urgente, un'informativa urgente e successivamente anche una manifestazione davanti a Montecitorio non hanno prodotto la stessa risonanza mediatica di questa sola lettera del noto cantante. Più volte abbiamo cercato di ricordare al Ministro come, per prevenire le aggressioni, occorra un lavoro culturalmente più complesso, bisogna partire dall'approfondimento del rapporto umano-cane. Occorre lavorare sulla prevenzione facendo particolare attenzione all'addestramento degli animali e alla responsabilizzazione del proprietario e non sulla criminalizzazione del cane.
Ma il Ministro Turco non si è mai degnato di comunicarci il suo pensiero in maniera così diretta come ha fatto con Celentano. Per rispondere a noi ha delegato i suoi sottosegretari a risponderci per ben due volte nella stessa identica, fredda, burocratica e antiscientifica posizione che non ha indagato le cause delle aggressioni, non interrogandosi sui comportamenti umani e animali.
Grazie alla lettera di Celentano e alla pronta risposta del Ministro, invece, apprendiamo ora che l'ordinanza è interlocutoria, che è in atto ed è quasi conclusa una revisione di tutta la materia tra uomini e animali e che il ministro attribuisce alla parola “amico” un significato molto particolare. Se i cani, come il ministro Turco dice, sono nostri amici, non si capisce perché dovremmo tenerli legati ed imbavagliati. Forse il Ministro usa legare e imbavagliare i suoi amici appena escono di casa?
Invitiamo Celentano ad unirsi a tutti coloro che già avevano espresso il loro disappunto su questo provvedimento, per andare avanti in questa battaglia e soprattutto cercare di ottenere quanto prima una modifica dell'ordinanza per evitare altre inutili tragedie.
Mentre invitiamo il Ministro a calendarizzare una proposta di legge che affronti la materia in modo organico e non dettato dall'urgenza mediatica.
Donatella Poretti