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Chiavenna e la provincia di Sondrio ospitano gli “europei” degli uccelli 
Sono 240 gli ornitologi convenuti da 39 paesi. In programma la visita alla riserva naturale Pian di Spagna e Lago di Mezzola
19 Aprile 2007
 

Chiavenna e la provincia di Sondrio sono al centro del mondo ornitologico in questi giorni in cui la città sul Mera ospita il 17° Convegno Internazionale dell’Ebcc (European Bird Census Council) organizzaro da Lipu e Fauna Viva con il sostegno di enti pubblici e operatori privati locali tra cui l’Amministrazione provinciale di Sondrio, la Comunità montana e il Comune di Chiavenna. All’inizio della settimana sono giunti i 240 ornitologi provenienti da 39 Paesi che in questi giorni intensi fra workshop, sessioni e simposi assisteranno a 120 presentazioni orali. All’apertura ufficiale di martedì hanno preso parte le massime autorità locali che hanno dato il benvenuto della valle ai partecipanti al convegno. I presenti hanno assistito ad una presentazione delle bellezze di Chiavenna e della sua storia illustrate da Lorenzo Fornasari, presidente di FaunaViva. Per Chiavenna e l’intera provincia di Sondrio si tratta infatti di un’occasione importante per farsi conoscere ad un pubblico proveniente da diversi Paesi del mondo: dai più vicini Germania, Gran Bretagna e Olanda alla più lontana India.

«Con l’organizzazione di questo convegno», sottolinea l’assessore provinciale all’Ambiente Severino De Stefani, «realizziamo il duplice obiettivo di ospitare un simposio di altissimo valore scientifico e di divulgare le nostre peculiarità ambientali. Chiavenna è stata scelta per la vicinanza al Pian di Spagna dove è presente la più alta concentrazione di specie diverse di uccelli dell’intera Lombardia e che si trova lungo una delle principali rotte di migrazione. Come valtellinesi e valchiavennaschi dobbiamo quindi essere orgogliosi di essere stati scelti per un convegno mai organizzato prima in Italia».

 

Allarme ambiente

Ieri si è svolta la prima, intensa giornata di confronto, durante la quale gli studiosi hanno lanciato l’allarme ambiente in Europa. Negli ultimi 25 anni è stato registrato un calo medio del 15% degli uccelli selvatici, con punte del 23% per gli uccelli tipici degli ambienti agricoli. Un dato sul quale i ricercatori hanno invitato a riflettere e che hanno diffuso per sensibilizzare governi e opinione pubblica sul futuro che ci attende. Secondo Richard Gregory, infatti, l’ambiente europeo è malato e il calo degli uccelli ne è il principale indicatore. La ricerca è stata effettuata in 20 Paesi europei su 124 specie. Sono state messe sotto accusa le politiche agricole intensive attuate in Europa che hanno profondamente modificato l’habitat. E per gli uccelli marini, minacciati dalla pesca intensiva, dal cambiamento climatico e dall’inquinamento, non va meglio.

Oggi i lavori sono ripresi secondo il programma definito con nuove sessioni di studio. L’obiettivo che si pone il convegno è quello di analizzare le diverse proposte per migliorare il monitoraggio degli uccelli e per finalizzarlo alla loro conservazione.

 

Peggiora la situazione nell’Europa dell’Est dopo il crollo del muro di Berlino

I cambiamenti politici, economici e sociali innescati dal crollo del muro di Berlino hanno prodotto significativi effetti, purtroppo non positivi, sull’ambiente. Questo il nuovo allarme, il secondo in due giorni, lanciato oggi dagli studiosi riuniti a Chiavenna.

È stato Maris Strazds dell’Università di Riga a illustrare la situazione nel suo Paese, la Lettonia, dove la popolazione di cicogna nera, che nel 1990 contava tra le 900 e le 1.300 coppie, si è dimezzata. Le ragioni sono legate all’abbandono delle aree coltivate e allo sfruttamento intensivo delle foreste registrati negli ultimi 4-5 anni. A subirne le conseguenze negative anche l’aquila anatraia minore, l’astore, la tortora e il picchio verde.

Ma da Chiavenna non partono soltanto allarmi: ci sono speranze, e forse qualcosa in più, per una più efficace conservazione degli uccelli selvatici grazie alla progressiva diffusione dell’uso di tecnologie spaziali come il Gis (Geographical Information System), in grado di fornire informazioni immediate e facilmente comprensibili a coloro i quali sono chiamati ad adottare le politiche di conservazione della natura.

 

La direttiva Ue sugli uccelli

Notizie liete sono giunte anche da David Gibbons, direttore del Dipartimento Conservazione della Royal Society for the Protection of Birds, che ha illustrato gli effetti positivi prodotti dalla direttiva comunitaria “Uccelli”. Le specie di uccelli selvatici inseriti sono aumentate, nel decennio 1990-2000, in media dell’1,6%.

 

Per la giornata di domani il programma del convegno prevede un’uscita sul campo per i 240 ornitologi riuniti a Chiavenna, nella fattispecie presso la Riserva del Pian di Spagna, straordinario esempio di oasi popolata da diverse specie di uccelli.

 

Ufficio Stampa Provincia di Sondrio


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