Ulderico Munzi
Gli aquiloni non volano più
Sperling & Kupfer, 2007, pagg. 200, € 17,00
Uscito nel mese di Marzo 2007, si vuole recensire qui questo libro perché narra la vita avventurosa e tragicamente eroica di Diego Manzocchi, cittadino di Morbegno, pilota di aerei da caccia caduto nel cielo di Finlandia l’11 marzo 1940, tre giorni prima della firma dell’armistizio che pone fine alla guerra finno-sovietica dell’inverno 1939-1940.
L’Autore, a seguito di una minuziosa e documentata ricerca descrive con un taglio piacevolmente narrativo le vicende della breve ma intensa vita di questo nostro concittadino, caduto a ventisette anni nel Nord Europa.
Diego Manzocchi nasce a Morbegno il 26 dicembre 1912 e, come detto, muore nel territorio di Iitti in Finlandia dopo un atterraggio di fortuna su un lago ghiacciato (benché ferito in modo grave, riesce a conservare pressoché intatto il suo aereo).
Ora riposa, decorato della massima onorificenza conferita dalla Nazione Finnica, nel cimitero degli Eroi di Helsinki, riquadro 40, tomba 1055.
Ulderico Munzi narra con passione e con particolare verve la vita del Manzocchi, dapprima durante la sua giovinezza a Morbegno, poi nell’Aeronautica Militare dove, conseguito il brevetto di pilota con il grado di sergente maggiore, viene inviato in Libia, allora governata da Italo Balbo che ne apprezzerà le doti di valente pilota.
Rimpatriato viene destinato all’aeroporto militare di Cameri, vicino a Novara, con funzioni di istruttore per gli allievi piloti.
Il 29 settembre del 1939 Diego decolla e “fugge” alla volta della Francia, divenendo di fatto disertore.
Perché questo gesto così “eclatante” durante il regime fascista?
Da un lato per il carattere un po’ ribelle e insofferente a quel regime di cui già in terra libica aveva vissuto la violenza e irrazionalità, dall’altro lato …per raggiungere a Parigi una donna di cui si era follemente invaghito!
Il suo soggiorno in Francia dura poco tempo: il 25 gennaio 1940 parte da Parigi e si arruola volontario nell’aviazione finlandese; qui troverà gloriosa morte nella battaglia per la difesa dall’aggressore russo.
Ulderico Munzi ha saputo ricostruire mirabilmente e con passione la vita di questo eroe caduto a 27 anni che Morbegno ha voluto ricordare nel Tempietto di tutti i Caduti nella seconda guerra mondiale.
Arrigo Giovanni Zecca