Il 7 marzo i Tiranesi hanno assistito al taglio di cinque aceri in via Pedrotti. Non sono queste le occasioni per lanciarsi in battaglie ideologiche tra amici e nemici del Verde: in un municipio qualcuno deve pensare normalmente sia ad eliminare sia ad impiantare qualche albero. Già in passato nella stessa via Pedrotti erano state eliminate delle piante, ritenute evidentemente fuori posto, senza che nessuno pensasse a una sostituzione.
L’ultimo taglio ripropone il tema dell’utilizzo dello spazio pubblico e della qualità del verde urbano di Tirano. C’è spazio per un po’ di fronde tra le finestre delle case, i pedoni e le carrozzine, i tavoli dei bar, i parcheggi e lo scorrimento traffico?
Possiamo partire dall’evidenza: in via Pedrotti c’è caos tra pedoni, biciclette, parcheggi, carico e scarico delle merci, transito dei veicoli.
Il rifacimento della via risale a tre Amministrazioni fa: allora la Giunta Poluzzi aveva deciso di sistemare i due marciapiedi e di aggiungere le alberature, inserite però restringendo il passaggio riservato ai pedoni. Non si era osato ridurre nemmeno di un centimetro lo spazio dei parcheggi o, ancor più, del transito delle auto (peraltro troppo spesso veloci). Quegli stessi amministratori avevano deciso di costruire il passaggio pedonale a fianco alla scuola Media, verso il parcheggio del cimitero. La nuova stradina avrebbe permesso di eliminare i posti auto su via Pedrotti.
Prima che lo spostamento dei parcheggi si concretizzasse erano cambiati gli amministratori; la mossa successiva era così finita nelle mani della Giunta del Sindaco Rossi, che aveva dovuto mettere ordine almeno davanti al bar. Lì i tavoli occupavano normalmente l’intero marciapiede e costringevano i pedoni a scendere sulla strada, oltre la fila di automobili parcheggiate. Con la costruzione di una pedana si era opportunamente delimitato lo spazio del bar, mentre i pedoni avevano il loro piccolo passaggio sul marciapiede, ricavato sistemando una griglia metallica alla base degli aceri. Le piante non erano state avvisate che, con la crescita, il loro tronco sarebbe stato sempre più strozzato dalla griglia. Alla guida del Comune è arrivato nel giugno 2005 il Sindaco Del Simone e in via Pedrotti siamo arrivati al taglio degli aceri, che sono ottime piante da filare perchè resistono a chiodi, inquinamenti e tamponamenti da parcheggio. Il vero problema è che le piante erano troppo vicine alle finestre delle case e restringevano in passaggio dei pedoni. Se i parcheggi sono inamovibili e se la carreggiata è irrestringibile, prima dei tavoli del bar si sacrifica un pezzo di filare alberato. Non è un peccato mortale, dato che non si trattava di alberi monumentali. Probabilmente gli inquilini del palazzo non si lamenteranno del taglio: avranno più luce alle finestre (e forse caldo d’estate) e continueranno ad avere “in casa” gli stessi rumori del bar e della strada.
Ecco il tema dell’utilizzo dello spazio urbano: se quegli alberi erano fuori posto bisogna capire perchè erano stati messi lì. E bisogna stabilire delle priorità: se Tirano vuole essere una cittadina a misura di uomo, deve avere un buon verde urbano. Lo spazio pubblico è ben utilizzato quando ci sono tavoli all’aperto, quando i pedoni e le carrozzine possono muoversi tranquillamente. Bisogna trovare spazio anche per gli alberi: migliorano la qualità dell’aria e in estate ci regalano ombra. Rendono più bella e vivace la città. Le strade-parcheggio non si addicono ad una cittadina che vuole parlare la lingua del turismo e del commercio. Soprattutto quando a pochi passi dal centro ci sono parcheggi spesso semivuoti. Tra le dieci “piccole cose” che Legambiente aveva suggerito all’Amministrazione non era mancata quella della cura verde urbano. Ma non intendeva una cura radicale, con motosega!
Ruggero Spada
Legambiente Media Valtellina
(da Tirano & dintorni, aprile 2007)