Ormai non passa giorno senza che venga lanciato l'allarme su qualche nuova droga. Ieri è stato il caso di colle e lacche, a cui immediatamente si risponde ipotizzando nuove politiche proibizioniste e campagne pubblicitarie shock. Qualche mese fa era toccato alla salvia divinorum. Ma sono moltissime le sostanze legalmente in commercio che potrebbero avere proprietà stupefacenti: benzina, vernici, gomma, plastiche, farmaci contro il raffreddore, e così via. È chiaro che la politica proibizionista non può funzionare, a meno che non si voglia proibire tutto ciò che potenzialmente dà il senso di alticcio.
Forse sarebbe il caso di cominciare a chiedersi perché i giovani sperimentano con successo sostanze apparentemente così estranee al mondo della droga. A nostro avviso, quello che incentiva questo comportamento è il fatto che la persona che vuole questo senso di alticcio (che male ci sarà poi mai!) è costretta a ricorrere a sostanze legali se non vuole rischiare il carcere. Legalizzare la cannabis potrebbe essere un modo per disincentivare il consumo di altre sostanze realmente pericolose e mortali, consumate per raggiungere una momentanea alterazione della coscienza. Insomma, molto meglio una canna del SuperAttack.
Pietro Yates Moretti, consigliere Aduc