La vicenda dei ricoveri degli anziani non autosufficienti nelle Residenze Sanitarie Assistite (Rsa), è una sorta di pozzo senza fine sulle disfunzioni delle pubbliche amministrazioni e, soprattutto, del pessimo e arrogante rapporto che queste ultime hanno con il cittadino, specie quello più debole come nel nostro caso. Secondo la vigente normativa, la spesa relativa al pagamento delle rette di permanenza nelle RSA per soggetti con handicap permanente grave o ultra-sessantacinquenni non autosufficienti, è ripartita per il 50% a carico del Servizio Sanitario Nazionale e per il restante 50% a carico dei Comuni, con l'eventuale compartecipazione dell'utente secondo i regolamenti regionali o comunali. Questo non succede quasi mai! Numerose famiglie che devono far soggiornare un proprio congiunto in una Rsa, sono costrette a pagare l'intera spesa richiesta o a vedersi negato il rimborso di quanto indebitamente pagato. Su questo ho già presentato un'interrogazione parlamentare.
La vicenda, però, si tinge anche di un aspetto penale.
Oggi, insieme a Vincenzo Donvito, presidente dell'Aduc, l'Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori che ha denunciato per prima le vessazioni e le illegalità in corso, ho inviato un esposto alla Procura della Repubblica di Pisa. La Asl di questa città ha minacciato un signore e sua moglie che avevano ricoverato la propria madre in una Rsa che, se non avessero pagato l'intera somma richiesta (il 50% dell'intera retta - vale a dire il totale a carico del Comune), avrebbe proceduto ad esecuzione forzata nei loro confronti non già solo per questa, ma anche per il restante 50%, che per legge è a carico del Servizio Sanitario Nazionale!!
Donatella Poretti
Qui il testo dell'esposto alla Procura di Pisa