Gli operatori delle ambulanze hanno riscontrato che in occasione di incidenti stradali i feriti hanno spesso con sé un telefono portatile. Tuttavia, in occasione di interventi, non si sa chi contattare tra la lista interminabile dei numeri della rubrica.
Gli operatori delle ambulanze hanno lanciato l'idea che ciascuno metta, nella lista dei suoi contatti, la persona da contattare in caso d'urgenza sotto uno pseudonimo predefinito.
Lo pseudonimo internazionale conosciuto è ICE (= In Case of Emergency).
È sotto questo nome che bisognerebbe segnare il numero della persona da contattare utilizzabile dagli operatori delle ambulanze, dalla polizia, dai pompieri o dai primi soccorritori.
In caso vi fossero più persone da contattare si può utilizzare ICE1, ICE2, ICE3, etc.
Facile da fare, non costa niente, e può essere molto utile.
Se pensi che sia una buona idea fai circolare questo messaggio, invian questo articolo (funzione che trovi in “strumenti”) ai tuoi contatti, di modo che l'inserimento dei numeri ICE nelle nostre rubriche diventi un comportamento abituale.
«Spesso» ha recentemente spiegato il responsabile del 118 di Milano facendo tornare d’attualità l’argomento (l’idea è infatti stata lanciata nel 2005 dal paramedico britannico Bob Brotchie) «accade che il cellulare sia l'unico oggetto integro trovato addosso a un ferito grave e non cosciente. Per i soccorritori chiamare quel numero diventerebbe il modo più veloce e sicuro non solo per identificarlo, ma anche per trovare informazioni sanitarie importantissime: il gruppo sanguigno, eventuali malattie o allergie ai farmaci». (Panorama.it, 14/03/2007)
Così si è subito mossa la Rete: numerosi sono infatti i messaggi email, ricevuti anche dalla redazione, che parlano dei numeri da memorizzare sotto l'acronimo ICE. Si tratta di un semplice passaparola divulgativo, di cui anche noi abbiamo riportato il testo, per fugare ogni sospetto che dietro a questi messaggi possano esistere catene di Sant'Antonio e per dare il nostro contributo alla divulgazione.