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In primavera fioriscono i fichi… o cadono?!
27 Marzo 2007
 

Quota periscopio…

coste del Belpaese, nebbia fitta,

si naviga su una superficie ricoperta

da pattume il più vario, riconoscibili

fotografie, filmini e nastri compromettenti…

 

È primavera… anche se non sembra proprio.

Alla primavera, da millenni, si associa il cambiamento, il rinnovamento, la rinascita ecco perché le uova (di gallina!) sono da sempre un simbolo primaverile ed ecco perché i cristiani le utilizzarono come simbolo di resurrezione.

Ma nel Belpaese… cambiamento, rinnovamento, rinascita sono solo suoni senza contenuto, pare.

Prima delle elezioni si parlava di discontinuità per segnare, appunto, il cambiamento, il rinnovamento, ma a quale discontinuità abbiamo assistito?

Da almeno 15 anni è la stasi (pensate solo ai cambiamenti avvenuti nel Belpaese dal 1950 al 1965!) il Belpaese, con governi di destra, sinistra, centrodestra, centrosinistra, si contorce come un lombrico sezionato dalla vanga (primaverile) senza riuscire a trovare la propria strada verso il rinnovamento; così non accade in altri paesi, da noi un tempo snobbati, nei quali al rinnovamento realizzato corrisponde, pare, una notevole crescita economica, una positiva visione del futuro e una gioventù viva ed allegra, anche culturalmente, non come quella del Belpaese, vivace, soprattutto se fatta, e dark, molto dark (soprattutto nei week end!) e culturalmente… lasciamo perdere. Dal punto di vista culturale, però, è tutto il Belpaese che pare alquanto bloccato, anzi… rivolto al passato! Se, in tempi più positivi, si guardava al futuro e la fantascienza aveva grande successo, ora si guarda al passato, grande successo hanno le vicende ambientate nel medioevo e ai tempi di Roma imperiale, le riviste propongono DVD sull’Italia fascista, su Mussolini, pure la pubblicità locale: provate ad andare al Centro Sportivo di Chiavenna e lo troverete pavesato di neri gagliardetti con banda tricolore, non si tratta dell’annuale incontro dei reduci della Repubblica Sociale, è solo la pubblicità di una ditta d’occhiali che ha il seguente slogan “Vedere all’italiana”, boh!

Così questa assoluta incapacità di decollare rende tutto indistinto, opaco, nebbioso, nessun tratto è più riconoscibile e, addirittura, si assiste ad una mostruosa commistione di caratteri: le realtà, non separandosi e quindi non distinguendosi, si compenetrano, si fondono, sviluppando ripugnanti ibridi.

In quest’opera grande successo ha avuto l’attuale centrosinistra che, nella scuola pubblica, con il cosiddetto anno ponte, delle nebbie, è riuscito a creare uno degli ibridi più penosi: la riforma Fioratti (Fioroni+Moratti).

Tagliava risorse alla scuola pubblica il governo di centrodestra, le taglia, alla grande, il governo di centrosinistra, anzi non ci sono fondi per le supplenze e quindi gli alunni vivacchiano a scuola tra, in assenza del docente titolare, videocassette, suddivisi in altre classi, interventi estemporanei dei docenti con ora buca, in compresenza, alla faccia della qualità della scuola!

Addirittura i supplenti lavorano ma non ricevono lo stipendio perché non ci sono i fondi… Ma la scuola pubblica non era un obiettivo principale? Ma le entrate dello stato, ultimamente, non sono particolarmente abbondanti?

Il governo di centrodestra non assumeva i precari, gente che lavora da anni nella scuola, quindi utili e necessari, il governo di centrosinistra dice che li assumerà ma …alle calende greche!

Il governo di centrodestra, con la forza e con i trucchi, cercava di confessionalizzare la scuola pubblica italiana operando per trasformare una materia facoltativa, l’Insegnamento della Religione Cattolica, nella materia principe, vedasi il posto in cui appare nelle Indicazioni Nazionali (1°), e inserendo nella scuola, a valanga, nuovi insegnanti di religione di ruolo; il governo di centrosinistra inserisce altri insegnanti di religione di ruolo, già firmato l’inserimento di 3.060 nuovi insegnanti, garantendo loro ciò che agli insegnanti normali non è concesso, cioè il riconoscimento dell’anzianità del servizio già prestato quando non erano di ruolo (art. 3 della Costituzione, ma quando mai?!).

Inoltre, forse per marcare la discontinuità, il governo di centrosinistra vuole fare addirittura peggio del precedente governo e, quatto quatto, con lOrdinanza Ministeriale n. 26, istruzioni per gli esami di stato per le scuole secondarie di secondo grado, commi 13 e 14 dell'articolo 8, attribuisce un credito scolastico per l'Insegnamento della Religione Cattolica o per le attività alternative ad essa, ciò non era presente nell'analoga ordinanza dello scorso anno scolastico, l'applicazione di tali indicazioni comporterebbe una evidente discriminazione per gli studenti che abbiano legittimamente scelto attività di studio individuale ovvero di assentarsi da scuola come sancito dalle sentenze della Corte Costituzionale - sentenze n. 203 del 1989 e n. 13 del 1991.

Cosa ancor più grave, per effetto delle stesse disposizioni, inoltre, molti studenti potrebbero essere indotti, in vista di un punteggio più vantaggioso nel credito scolastico, a rinunciare alla scelta dettata dalla propria coscienza! E guarda caso le scuole superiori si distinguono per il forte calo delle adesioni degli studenti all’ora di IRC!

Proprio furbetti questi centrosinistri! Ma per chi lavorano? Ma quale bandiera issano: tricolore o bicolore?!

Forse agiscono così per farsi tener ferme le poltrone da qualcuno ma… stiano attenti che in primavera i fichi possono cadere prima ancora di essere cresciuti!

Paesaggio cupo, poco da fare!

E sembra che sia proprio in atto un’azione sotterranea per destrutturare il già fragile, nel Belpaese, concetto di cittadinanza.

Se ognuno di noi ha le sue “differenti” ma sacrosante idee e tutti siamo cittadini e come cittadini siamo garantiti dalle “regole del gioco” cioè dalla Costituzione repubblicana, così il nostro riferimento principale, in quanto cittadini, è prima di tutto la Costituzione, qui ci sono i valori condivisi che ci permettono di convivere pacificamente, cattolici con atei, comunisti con liberali, ecc.

Quindi dobbiamo, tutti, realizzare nel Belpaese almeno quei valori condivisi che sono nella Costituzione, non possiamo quindi operare perché i nostri valori “non condivisi” siano imposti agli altri.

Cosa accade invece?

Di tutto!

Addirittura Francesco d’Agostino, presidente dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani propugna l’estensione ai magistrati del diritto di obiezione di coscienza, in linea con una dichiarazione della Pontificia Accademia Pro Vita (vedasi puntuale articolo dell’on. Donatella Poretti), questa incredibile tesi è concretamente la distruzione del concetto di cittadinanza!

Per fortuna l’Associazione Nazionale Magistrati risponde che respinge la facoltà di obiezione per i giudici e sottolinea di individuare nella sola Costituzione «la tavola dei valori cui un magistrato deve fare riferimento nell’esercizio delle sue funzioni».

Non parliamo poi dei cosiddetti DICO, ma perché bisogna imporre agli altri, che oltre ai valori condivisi hanno altri valori diversi dai tuoi, le rigide pastoie religiose o burocratiche che scegli di imporre a te stesso? Chi ti costringe a fare ciò che a te non piace? Nessuno impone a un mussulmano di mangiare prosciutto, nessuno impone a un cattolico fedelissimo di abortire, divorziare, convivere con una persona dello stesso sesso… e nessuno dovrebbe imporre a un ateo di fare i salti mortali per poter educare i suoi figli come crede, o no?

Primavera, rinnovamento, rinascita di una sana idea di cittadinanza, ognuno con le sue idee (la diversità è ricchezza, lo dimostra l’evoluzione) ma collaborando tutti per realizzare quei valori condivisi che i nostri padri hanno saputo sintetizzare nella Costituzione repubblicana, del Belpaese.

Ah, gli altri, quelli degli staterelli autocratici, pensino a cambiare, rinnovare la loro realtà piuttosto che a intrigare per condizionare i paesi vicini!

 

Immersione rapida...

e l’uovo (del serpente) cresce,

sempre più robusto

e velenoso,

non gli manca certo il nutrimento!

 

Nemo


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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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