Un inno alla natura, alla gioia, all'amore, alla sensualità, con un pizzico di ironia e di sarcasmo. Così definirei il fresco spettacolo teatrale Personaggi del bosco abilmente rappresentato dalla Compagnia Il Drago domenica 16 ottobre a Sacco in Valgerola.
La regia di Adriano Angelini, autore del testo, grazie anche alla abilità dei suoi attori, è riuscita a suscitare emozioni vere e profonde. Lo spettacolo ci ha ricordato che, a volte, più che attraverso contorte elucubrazioni mentali, la comunicazione e il messaggio passano in modo immediato semplicemente grazie ad un pittorico allestimento scenografico, sciolte movenze di danza e semplici suoni. Un tributo degli abitanti del bosco al Sovrano, il re vero padrone di ogni cosa, l'Eterno, Colui o Colei, che è sempre stato e sempre sarà, con o senza di noi, e di fronte al quale l'unico atteggiamento valido è quello di un rispettoso silenzio.
Vedendo lo spettacolo mi sono tornate alla mente le parole di uno scrittore cecosclovacco, Johannes Urzidil, là dove ci ricorda che, mentre il tempo degli uomini procede con le sue piccole e meschine guerre, il tempo della natura non bada ad essi e, sempre, la primavera, l'estate e l'autunno riversano sul paesaggio le loro meraviglie; uno solo è il cielo che milioni e milioni di uomini hanno guardato sbigottiti e intimoriti, consci della loro fugace apparizione, giacché è alle stelle e agli oceani che è dato il compito di essere e di rimanere.
Credo sia questo il messaggio che anche l'autore dello spettacolo abbia voluto darci e, se così è, allora accogliamone l'invito e domandiamoci se non è forse arrivato il momento di fermarci a riflettere e, magari con un pizzico di follia, abbandonarci con gli elfi del bosco alla gioia della danza tenendoci per mano.
Bianca Di Ruscio