L’argomento che è stato portato all’attenzione della comunità tiranese è certamente di quelli ghiotti. La Ferrovia Retica festeggia i suoi primi cento anni di attività e decide di trasformare l’anniversario in un grande evento economico e promozionale.
Già da alcuni mesi la direzione marketing dell’azienda ha chiamato a raccolta l’Amministrazione comunale di Tirano e ha chiesto collaborazione per la realizzazione dell’ambizioso progetto. Da parte elvetica si promettono investimenti adeguati all’anniversario: i vertici dell’azienda dichiarano che una cifra considerevole sarebbe già stata stanziata per il rifacimento della linea ferroviaria e per il rinnovo della stazione di Tirano, per il potenziamento dei treni in circolazione sulla tratta fino a Tirano, etc. Ai partners italiani, pubblici e privati, viene richiesto il potenziamento dei servizi cittadini: apertura di musei e monumenti storici durante la fascia oraria di permanenza a Tirano della clientela della Ferrovia, segnaletica bilingue in città, un servizio di trasporto urbano dedicato ai turisti durante i mesi estivi, negozi aperti e materiale promozionale di supporto.
Il direttivo mandamentale dell’Unione del Commercio e del Turismo si fa promotrice di un questionario tra tutti gli operatori economici del Tiranese e vengono raccolte una trentina di dichiarazioni di disponibilità a sperimentare l’apertura continuata dei negozi nei mesi estivi a partire dall’estate del 2008.Fin qui i fatti.
Ritengo che a questo punto siano necessarie alcune riflessioni di carattere generale.
La prima riflessione riguarda l’opportunità, per la comunità di Tirano, di cogliere questa occasione.
La società Bernina Express è un’azienda che ha fatturato nel 2005 ben 253,5 milioni di franchi svizzeri e che trasporta complessivamente 9.1 milioni di passeggeri e 0.7 milioni di tonnellate di merci l’anno. Il suo capitale azionario è, per il 51%, di proprietà del Cantone dei Grigioni, per il 43% della Confederazione Elvetica e per il restante 6% è suddiviso tra 1.700 azionisti privati e di 100 comuni soci. All’interno delle linee ferroviarie della Ferrovia Retica, il Bernina Express riveste un ruolo importante, avendo movimentato, sempre nel 2005, 202.000 viaggiatori, di cui il 34% provenienti dalla Svizzera, 50% dalla Germania, 9% dai restanti paesi europee, 6 % USA e l’1% Asia (Giappone, Corea, Taiwan). Sono questi, a mio parere, dati sui quali vale la pena spendere qualche considerazione.
È assodato, grazie al Trenino rosso, un flusso enorme di turisti giunge, ogni giorno, a Tirano. Questo flusso, ci dicono i nostri interlocutori, aumenterà progressivamente nel corso del triennio 2008-2010 in virtù delle celebrazioni previste per il centenario e come conseguenza della richiesta di inserire il Trenino rosso tra i patrimoni dell’Unesco.
La nostra comunità è finalmente matura per aprire una riflessione seria e pacata su questo tema? Una riflessione che vada aldilà dei soliti luoghi comuni su un fenomeno che, alla luce dei dati sopra riportati, pare essere francamente sottostimato dalla città. E quando si parla di città intendo tutti gli attori del territorio locale: l’amministrazione pubblica a livello cittadino, il livello politico mandamentale e provinciale, gli operatori del turismo, i commercianti e i ristoratori.
Seconda riflessione. Un prodotto turistico, per poter essere considerato tale, deve contenere una somma armonica di servizi che, tutti insieme, rendono possibile al turista l’esperienza di una città o di un territorio nel suo insieme.
Questo significa che i turisti che arrivano a Tirano dovrebbero vivere in primo luogo un’“esperienza”. Ma per viverla è necessario che sappiano esattamente cosa troveranno. E possibilmente, ancora prima di arrivare. Musei, Basilica, case vinicole, elenco dei negozi aperti, ristoranti convenzionati, orari dell’autobus turistico dovranno allora essere raccolti in un dépliant semplice ed esaustivo, in tedesco, da distribuire ai viaggiatori con meta Tirano durante il viaggio in treno. Questo per chiarezza, per ottimizzare i tempi di sosta dei viaggiatori, per esplicitare nei dettagli ciò che Tirano mette a disposizione e per razionalizzare gli investimenti di pubblico e operatori.
Ultima considerazione: qual è il futuro di Tirano alla luce della futura e auspicabile realizzazione della tangenziale. Io credo che la tangenziale porterà una rivoluzione copernicana alla nostra stessa “natura” di città, in futuro non più attraversata dal traffico diretto alle località sciistiche dell’Alta Valtellina e di Livigno. Cosa succederà allora delle velleità turistiche di Tirano? Quale sarà il ruolo e il peso della componente turistica che gravita intorno al prodotto “Trenino rosso” in uno scenario futuro?
Infine: un sistema turistico, per sopravvivere alla concorrenza dei mercati globali, deve necessariamente inserirsi in una offerta più ampia, una politica di brand competitiva e inattaccabile sotto il profilo della qualità, sapendo che fare sistema e fare qualità sono le condizioni appena necessarie per affacciarsi al mercato del turismo sovralocale.
E proprio queste condizioni, credo, sono da noi ancora tutte da esplorare.
Stefania Stoppani
(da Tirano & dintorni, marzo 2007)