Una tendenza sempre più diffusa nelle città europee è quella di avvalersi degli artisti contemporanei per la realizzazione di opere “Open Arted”. Si tratta di un’arte aperta, letteralmente, non solo per lo spazio, ma nello spazio della vita umana: una definizione per designare le molte opere che occupano spazi pubblici, giardini, strade, rotonde, parchi, rendendole accessibili a tutti e in qualsiasi momento, “aperte”, appunto, a una fruizione senza mediazioni, né orari, né luoghi istituzionalizzati o comunemente deputati alla conservazione. La città di Pontedera, in provincia di Pisa, non è nuova a sperimentazioni di questo tipo, avendo ormai da molti anni scommesso sull’arte contemporanea per ridisegnare il suo contesto urbano. La sesta installazione artistica realizzata è il “Muro di Baj”. Inaugurata nel dicembre scorso, è l’opera di maggiori dimensioni progettata da Enrico Baj, artista poliedrico, pittore, scultore, incisore, scrittore, saggista, fondatore del movimento della pittura nucleare, protagonista ironico e satirico dell’avanguardia artistica europea degli ultimi cinquant’anni del Novecento. Concepita come un grande manufatto site specific, l’opera sorge nella zona di Viale Risorgimento e Piazza Garibaldi, nei pressi della stazione ferroviaria di Pontedera. Si tratta di un muro di 100 metri di lunghezza per 3 di altezza: trecento metriquadri ricoperti da una tesseratura policroma a mosaico che riproduce esattamente i bozzetti originali dell’artista e che ripropone il rapporto tra arte e città, mettendone in risalto quella reciprocità di ruoli che sta gradualmente cambiando l’aspetto di molte realtà metropolitane. L’opera è postuma, poiché Baj, morto nel 2003, riuscì soltanto a realizzarne i bozzetti e a stilare una lettera in cui dava disposizioni per l’esecuzione. Fortemente voluta dall’amministrazione comunale, è stata portata a termine anche grazie all’architetto Alberto Bartalini geniale promotore e regista dell’iniziativa e da altri professionisti: Studio La Noce (arch. D. Lucie M. Signorini), arch. E. Agonigi coordinatore del cantiere, arch. R. Fantozzi dell’ufficio tecnico del Comune.
La storia di questa opera non è un fatto isolato, tutt’altro, è la parte terminale di un’impresa molto articolata che ha avuto inizio nel 2004 con il Cantiere Baj, promosso dal Comune di Pontedera e dalla Fondazione Piaggio, nell’ambito del progetto “TRA ART rete regionale per l’arte contemporanea”. Il Cantiere ha rappresentato un importante progetto culturale a lungo termine attraverso appuntamenti dislocati nella città connessi alla poetica di Baj, dal teatro, alla didattica, alle arti visive. Si è inaugurato nel 2004 con la mostra storica “Baj Idromeccanologia”* curata da Enrico Crispolti e allestita nei locali del Museo Piaggio; con la mostra “Baj e maschere” a cura di Roberta Cerini Baj e il laboratorio didattico “GiocaBaj”* a cura di Alessandra Borsetti Venier entrambe allestite presso il Centro per l’Arte Otello Cirri. Per quanto riguarda le molteplici attività didattiche proseguite negli anni successivi nelle scuole di vario ordine e grado sia in città che in provincia di Pisa, sarà pubblicato prossimamente da Morgana Edizioni nella collana “Diritto all’Arte” (www.morganaedizioni.it) il libro di Letteria Giuffrè Pagano Dalle polvere all’infinito: omaggio a Enrico Baj che documenta le esperienze creative realizzate da bambini, ragazzi e adulti che si sono ispirati all’originalità e alla peculiarità dello stile dell’artista che, pur nella trasfigurazione surreale dell’oggetto e dell’immagine, non perde mai la relazione con la realtà del mondo del quale ci svela gli aspetti nascosti in una chiave di lettura alternativa e insospettata. In questo senso il “Muro di Baj” rappresenta una sorta di testamento spirituale di un artista che ha concluso la sua vicenda professionale e umana con l’opera monumentale più grandiosa del suo intero iter creativo: il critico Enrico Crispolti scrive che attraverso lo snodarsi d’un lungo e svariato fregio di presenze umane d’allusione meccanica (che dal “meccano” infatti derivano), il muro figurato di Baj costituisce un’eccitante insinuazione fantastica narrativa, certamente ludica, entro un contesto urbano… sottolineandone la componente giocosa ma anche la straordinaria innovazione. Arricchiti dal valore della creazione artistica gli spazi comuni divengono luogo e strumento di divulgazione culturale e, offrendo un’esperienza estetica alta e significativa, migliorano la qualità della vita facendosi portavoce di un messaggio sociale positivo e propositivo.
Infine, mi piace citare questi versi del critico e poeta Dino Carlesi che riportano all’arte raffinata e al tempo stesso popolare di Baj, ludica ma anche irriverente e graffiante contro i poteri, le strutture economiche, militari e civili perché il suo impegno era sempre rivolto a favore della dignità degli uomini:
(...)
I tuoi personaggi fatti d’aria e di poesia
in cammino verso il cuore della gente
noi li nominiamo ambasciatori di una terra
che ti ha voluto bene
e il muro
è il nuovo menhir di questa città.
Alessandra Borsetti Venier
www.comune.pontedera.pi.it/notizie/2006/inaugurato_muro_baj
* I cataloghi E. Crispolti (a cura di), Baj Idromeccanologia e A. Borsetti Venier (a cura di), GiocaBaj sono pubblicati da Morgana Edizioni, Firenze 2004.