Solo la scenografia non riusciva convincente dell’allestimento scaligero della Salome di Richard Strauss, presentato nella prima metà di marzo nel tempio milanese della lirica. La protagonista, Madja Michael, cui – come da libretto – è chiesto di reggere in gran misura lo spettacolo, è risultata perfetta nel ruolo della spietata figlia di Erodiade, che, essendo stata rifiutata da Giovanni, prigioniero di Erode, ne chiede sdegnata la testa, approfittando del fatto che il tetrarca pedofilo le ha chiesto di ballare per lui, promettendole in cambio tutto quanto desiderasse. Quando Salome, dopo aver danzato per la gioia e la lussuria di Erode, esprime la sua pretesa, il tetrarca tenta in tutti i modi di dissuaderla, temendo le conseguenze di un simile assassinio. Ma la giovane donna è inesorabile: visto che non le è stato dato di baciare vive le rosse labbra del profeta, si prenderà quel bacio negato dalla sua bocca livida, dopo averlo fatto decapitare. La Michael non solo ha cantato la parte in maniera eccelsa, accompagnata da un’orchestra eccellente, guidata dalla bacchetta di Daniel Harding, ma anche la sua danza si è meravigliosamente adeguata, sinuosa e sensuale, alle note di Richard Strauss, grande e discusso musicista bavarese che compose la partitura di questo atto unico su un libretto di Hedwig Lachmann che è la traduzione in tedesco della Salomé di Oscar Wilde.
Eroina inesorabile e non disposta al compromesso, la protagonista di questo poema sinfonico ha molti tratti in comune con Elettra, la figlia di Agamennone che più che una donna è la quint’essenza della furia vindice; è la personificazione di tutta la sofferenza e di tutto l’odio di una figlia che non ha e non dà pace finché non riesce a far uccidere dal fratello la madre Clitennestra, la quale, insieme al suo amante Egisto, ha perpetrato l’assassinio di suo padre. L’Elettra sarà, in effetti, l’opera successiva di Richard Strauss, che questa volta comporrà la musica su un libretto di Hugo von Hofmannsthal, dando così avvio a uno dei sodalizi artistici fra un compositore e un poeta fra i più fertili e significativi del Novecento.
Gabriella Rovagnati
Richard Strauss: Salome
Libretto di Hedwig Lachmann
da Oscar Wilde
Nuovo allestimento. Produzione del Festival di Salisburgo
Direttore:Daniel Harding
Regia: Luc Bondy
Scene: Erich Wonder
Costumi: Susanne Raschig
Lighting designer: Alexander Koppelmann
Coreografia: Lucinda Childs
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