Venerdì , 15 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > AgriCultura > Cosa bolle in culdera
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
BITTONOVELA  
Duemilasettecentesima puntata di una novela oramai agli sgoccioli? (Speriamo!)
Ammontano a 800 le forme della diatriba...
Ammontano a 800 le forme della diatriba... 
21 Ottobre 2005
 

Sceso a valle dopo 87 giorni d’alpeggio, leggo, così per caso, che per l’ennesima volta Ciapparelli “ha fatto su casino”…

Avendo il sottoscritto, credo, tutti i requisiti per dire una opinione, mi ci butto.

Ciapparelli ha perso quasi la metà dei suoi iscritti all’Associazione ed insiste ancora su questa strada. Viene da chiedersi perché lo faccia. I rapporti amicali paventati da Del Nero? che non dovrebbe parlare perché per essere un uomo (politico) buono per tutte le stagioni, qualche amico deve pure averlo e ultimamente anche in Paradiso, lui segretario provinciale del vecchio PCI di Berlinguer, sic!

I produttori delle “Valli del Bitto” lavorano tante forme quante ne faccio io nel “mio” alpeggio: ottocento. Sulla cui qualità – il nome ormai ce l'avete – si potrebbe, a detta di molti, ultimamente discutere. Che, se non la metà, ma molte forme vengano vendute non ancora “legalmente” mature sui mercati della Val Gerola e di Albaredo e nelle casere degli alpeggi stessi, è altrettanto vero. Che loro possano farlo quasi impunemente e gli altri produttori fuori valle no, lascia perplessi. È quantomeno concorrenza sleale.

L’Associazione Produttori Valle del Bitto, nata quando Chiapparelli militava nella Lega e voleva diventare populisticamente sindaco di Gerola, se bel ricordo, allora diceva (in alcuni articoli del suo statuto) che oltre ai produttori di Bitto, “caricatori” nelle Valli di Albaredo, Gerola e “Bergamasca”, potevano farne parte due persone “al di fuori del settore”, diciamo così. A me parve subito una cosa abbastanza strana… e da lì la storia ha continuato ad ingarbugliarsi e quando si arriva alle vie legali, tutti hanno da smenarci. Il CTCB che non ha avuto mano salda sin dall’inizio nei confronti di una scelta di una parte politica, allora per la maggiore, ora “si mangia le palle”, come si suol dire in questi casi. E poi non si capisce perché il marchio suppletivo “Valli del Bitto” ora sarebbe illegale e a quei tempi no: ma la normativa CEE non era la stessa? Domando, neh! Ciapparelli passerà alla storia del “Bitto DOP” come l'eterno “scassapalle” (consolati, Paolo: il mio cognome fa rima con rompicoglioni...), a torto o a ragione, oltre a dover tirar fuori un po’ di Euro per pagarsi gli avvocati, così come dovranno fare quelli del CTCB se la faccenda si aggrava.

I consumatori “sotto Caregiasca”, che da dieci anni a questa parte sia chiedono se esita un Bitto Vero e un Bitto falso (?!), devono sapere che esiste semplicemente il Bitto, che può essere prodotto in tutta la provincia di Sondrio e in dieci comuni dell'Alta Valle Brembana in provincia di Bergamo (e, da 'stestate, anche in alcuni altri della provincia di Lecco) con determinati requisiti stabiliti da un disciplinare di produzione. Che poi ad uno possa piacere di più il Bitto prodotto in Tronella, rispetto a quello prodotto in Val Bodengo, è solo questione di gusti personali. Non certo che il “vero” Bitto sia soltanto quelloprodotto in Val Gerola.

Solo un consiglio e poi faccio le mie solite due proposte finali. Il consiglio voglio rivolgerlo ai miei due amici, i Giuseppe... Ruffoni e Giovannoni: – Io vi invidio, perché dalla vostra parte avete ancora la gioventù e la prestanza fisica, ma fra 10/15 anni, intorno alla cinquantina, sarà un po’ più dura dormire nei calecc… e l'originalità del vostro formaggio non sarà quella di farlo come lo facevano i vostri avi, ma... de fal su bun!

Concludendo... Devo dar ragione al sindaco del mio paese natìo – che se conta come il due di picche, fa il paio con Ciapparelli che, in fatto di vita d’alpeggio, conta come il due di fiori: mi son sempre chiesto se il nostro, anzi i nostri, abbiano almeno fatto il cascìn... La cosa più saggia è, dunque, sciogliere l’associazione, e metter fine a questa brutta novela, che non ha ragione di essere. Se poi in Pescegallo o in Trona, vogliono continuare a mungere a mano, dormire nei calecc, o usare il gomito al posto del termometro, che lo facciano, se la legge glielo permette. Basta, appunto, che la qualità del loro Bitto sia sempre solo quella tutelata e garantita dal Consorzio, da un solo ente, insomma.

Una mia vecchia battaglia è sempre stata quella di tutelare, in generale, il consumatore di formaggio Bitto, il quale non sa, se non perché conosce direttamente il produttore, se in una forma di Bitto ci sia o non ci sia latte di capra, perché ora come ora il Bitto si può produrre sia con l’aggiunta del latte di capra, sia senza. A questo proposito ho sempre proposto di mettere, di incidere, sulle forme di Bitto prodotte con l’aggiunta di latte di capra un simbolo, qualcosa che ricordi immediatamente al consumatore che in quella forma che si accinge a comperare, o a mangiare, c’è del latte di capra. E, logicamente, avevo proposto di incidere una testa di capra sulla pelure di riconoscimento che viene applicata dal commerciante sulle facce del formaggio prima di metterle sul mercato. Ora, volendo dare una qualche forma di riconoscimento, auspicato sia da Del Nero che dai dirigenti del Consorzio, alla primogenitura delle Valli del Bitto per l’invenzione di lavorare in questa maniera il latte, perché non incidere sulle due facce della forma il logo del manifesto che ogni anno reclamizza, ai primi di maggio, la Mostra della capra orobica a Gerola? Che tra l’altro, se ben ricordo, è anche un Bech...

Alfredo Mazzoni


Articoli correlati

  Michele Corti. Bitto: una storia esemplare, una questione aperta
  Sopruso inaccettabile contro il Bitto storico
  99ª Mostra del Bitto. Sinergia tra enti, istituzioni e associazioni la formula del successo
  Museo del Bitto e dei formaggi orobici di Albaredo per San Marco
  Dal Bitto al Matusc
  Michele Corti. Il Bitto storico a New York per il “Food day” e il decennale delle Torri
  Sondrio Festival: la stella assassina e i terribili tifoni di Taiwan
  Alfredo Mazzoni. Il bel regalo da un compagno d'Africa
  Alfredo Mazzoni. …‘Ndem avanti!
  99ª Mostra del Bitto. A Morbegno, dal 12 al 15 ottobre 2006
  Renato Ciaponi. 110 anni, ma non li dimostra
  Bitto storico. A Cheese 2013 sempre da protagonista
  Albaredo. I sapori del Bitto
  Gordiano Lupi. La Shatter Edizioni di Nico Parente
  CTCB: La “Valli del Bitto” disattende gli accordi e travisa la verità
  Renato Ciaponi. Noi cerchiamo le emozioni
  La “Valli del Bitto” a un 'quadrobbio'...
  Parchi e Riserve si fanno formatori alla Mostra del Bitto
  CTCB/Valli del Bittto. Collaborazione necessaria
  Renato Ciaponi. Bitto: l'Onaf da che parte sta
  Che le capre tornino sugli alpeggi!
  Primo premio del Concorso Bitto all’Alpe Lago
  Mostra del Bitto. Piccoli assaggiatori scelgono il miglior “formaggio dei bambini”
  Pieno successo per la 98ª mostra del Bitto
  Renato Ciaponi. Valtellina: un’a­gri­col­tura sempre più giovane e rosa
  AmbriaJazz in Centrale: invenzioni e r’n’b. Domani in quota e poi a Sondrio
  Alfredo Mazzoni. Cent’anni di Bitto e otto di prodotti regionali
  Concorso dei formaggi: premiato il Bitto della Val di Lei e quello di Pescegallo
  Bitto e grano saraceno. I presidi Slow Food della Valtellina
  100ª Mostra del Bitto. Premi a casari, caricatori e allevatori
  I formaggi principi delle Orobie a Cheese 2011
  “Cibo: diritto, identità, territorio”. Questa sera a Sondrio
  Michele Corti. Del Nero salva la testa, la Valtellina perde la faccia
  Rinnovamento a Morbegno dopo la burrasca?
  CM Morbegno. Recita a soggetto
  Michele Corti. Il distretto agroalimentare valtellinese: agenzia politica per gestire i flussi di finanziamenti
  È crisi alla Provincia di Sondrio
  Circolo PD Morbegno. “Ridare credibilità e trasparenza alla gestione della Comunità montana”
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.7%
NO
 29.3%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy