Lo scorso 25 gennaio, ad una interrogazione parlamentare da noi sollecitata e presentata dagli onorevoli Donatella Poretti e Marco Beltrandi (foto) della Rosa nel Pugno, il viceministro ai Trasporti Cesare De Piccoli prese l'impegno a nome del Governo di restituire al più presto ai proprietari i ciclomotori confiscati per violazioni non sempre gravi al Codice della Strada. Lo stesso viceministro definì «illegittimamente espropriativa della proprietà privata» quella norma (poi modificata lo scorso 29 novembre 2006) che prevedeva la confisca addirittura per chi circolava con il casco male allacciato. Sebbene la nuova norma abbia abolito la confisca, essa non dispone per tutte quelle decine di migliaia di confische (o sequestri e fermi amministrativi oggi in attesa di essere tramutati in confisca) avvenute prima del 29 novembre 2006.
Sono passati 47 giorni da quella promessa, e ancora non si hanno notizie su un provvedimento del Governo in materia. Le uniche modifiche al Codice della Strada annunciate nel frattempo sembrano invece perseguire la strada opposta, intervenendo con sanzioni sempre più severe a fronte di una patente incapacità di applicare le norme già in vigore.
Proprio su questo, l'on. Beltrandi presenterà nuovamente un'interrogazione al question time, questa volta in Aula. Dalle ore 15 di domani, mercoledì 14 marzo, tutti i cittadini interessati potranno seguire la risposta del Governo in diretta radiofonica e tv per giudicarne l'operato. Soprattutto, vedremo se il Governo avrà dato seguito all'impegno preso due mesi fa con iniziative concrete, o se invece vorrà semplicemente rimandare ancora la questione con un'altra generica ed inutile promessa.
Nel frattempo, coloro che hanno subito il sequestro o il fermo amministrativo, ma che sono ancora in attesa del provvedimento di confisca, potranno richiedere la restituzione del libretto di circolazione all'organo che ancora lo detiene.
Pietro Yates Moretti, consigliere Aduc