Diminuire le tasse, cioè l'Irpef. È questa la richiesta dell'Aduc al Governo. Le previsioni del rapporto deficit/Pil per il 2006 si attestavano sul 5,7%, invece sono state del 4,4%. Da questa percentuale occorre togliere la parte relativa agli oneri straordinari dovuti all'indetraibilità dei rimborsi Iva sulle auto aziendali e al debito di Infrastrutture Spa (leggasi TAV), che portano il deficit al 2,4%, ben al di sotto del 3% fissato dagli accordi europei. L'avanzo primario (differenza tra entrate e uscite al netto degli interessi) si attesta sul 2,2%, senza considerare gli oneri straordinari di cui sopra. Il Pil nel 2006 si è attestato all'1,9% con discrete previsioni per il 2007. La pressione fiscale è, purtroppo, arrivata al 42,3% dal 40,6% del 2006, con una previsione dell'Ecofin al 42,9%, una enormità che stanno pagando tutti i contribuenti. Ci sono quindi le condizioni per abbassare le tasse e, contestualmente, avviare una operazione di razionalizzazione della spesa pubblica e di recupero dei 115 miliardi di evasione fiscale.
La diminuzione delle tasse deve riguardare l'Irpef. I paventati sconti dell'ICI (gabella che bisognerebbe, invece, abolire) sono lo specchietto per le allodole in occasione delle consultazioni locali della prossima primavera e i provvedimenti a favore delle famiglie numerose (ma quante sono?) lasciano il tempo che trovano. Questa Finanziaria che doveva far piangere i ricchi non ha fatto ridere i poveri. I “furbetti del palazzetto” sono di nuovo all'opera con i fumogeni. Chiediamo al presidente del Consiglio, Romano Prodi, di essere persona "seria" e di ridurre le tasse, sul serio.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc