Il Tar del Lazio ha respinto in sede cautelare il ricorso di un'associazione che metteva in discussione la legittimità dell'ordinanza con la quale il Ministero della Salute, lo scorso 12 dicembre, aveva fissato i parametri per la “Tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione dei cani” (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 10 del 13 gennaio).
La sentenza del Tar conferma la necessità di modificare questa ordinanza, come più volte richiesto da quasi 50 deputati attraverso vari strumenti parlamentari. La norma, redatta con un approccio culturalmente vecchio e dannoso, è inaccettabile: il cane viene considerato pericoloso per il solo fatto di appartenere ad una razza, e non per avere un proprietario pericoloso!
Riteniamo che occorra un lavoro culturalmente più complesso che l'obbligo in una ordinanza, bisogna partire dall'approfondimento del rapporto umano-cane. Occorre lavorare sulla prevenzione, sulla responsabilizzazione del proprietario e non sulla criminalizzazione del cane.
Il 20 marzo davanti alla Camera dei Deputati avrà luogo una manifestazione per chiedere l'abrogazione delle parti incriminate dell’ordinanza, vi parteciperanno oltre a deputati di tutti gli schieramenti, animalisti e, ovviamente, i nostri amici a quattro zampe.
Donatella Poretti e Bruno Mellano
deputati della Rosa nel Pugno