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Domicilio o residenza? Se ti sbagli rischi di passare sei anni a carico dello Stato
01 Marzo 2007
 

Per risolvere problemi di convivenza (figli adulti ed autosufficienti ancora in casa) e coronare il sogno di vivere in riviera io ormai in pensione da anni e mia moglie ci siamo presi un appartamentino al mare, abbiamo impiegato una decina di anni per trovare la combinazione giusta, quella dove vivere, alla fine abbiamo trovato ciò che volevamo. Nel rispetto degli impegni presi nell'effettuare tale acquisto (riduzioni prima casa) io vi ho trasferito la residenza quasi subito, mentre mia moglie che doveva in qualche modo assistere la nostra nipotina causa i problemi legati agli orari degli asili, lo ha fatto solo ultimamente.

Nel febbraio 2006 mentre ero in riviera dedito al bricolage casalingo fui costretto a recarmi nottetempo al pronto soccorso, me la sono vista brutta ed in seguito a tale evento ho ritenuto inopportuno vivere da solo, gli inconvenienti poi arrivano sempre in compagnia e non si riesce mai a fare ciò che si desidera.

Nel nostro appartamentino io e mia moglie abbiamo piano piano romanticamente trasferito i nostri vecchi mobili, quelli che abbiamo acquistato trentacinque anni fa, da buon pensionato ne ho curato personalmente, magari con risultati non sempre buoni il restauro di cui avevano necessità (nei vari cambi di residenza prima l'uno poi l'altro erano finiti ammucchiati per far posto a cose più pratiche, tre figli creano qualche problemino). Vi abbiamo trasferito sul terrazzo le piante cui siamo affezionati, anche se molte hanno patito per il clima diverso.

Cerchiamo di vivere i problemi di questa nostra nuova città, di conoscerne gli sviluppi, di partecipare alla sua vita, di esprimere i nostri desideri e le nostre aspettative, cerchiamo di imparare ad amarla pur trovandoci spesso per necessità essenzialmente sanitarie nella nostra precedente città di residenza.

Una casa che ora è diventata per entrambi una "seconda casa" dove ci troviamo spesso in “domicilio”. Per conoscere e in sostanza vivere gli avvenimenti della nostra nuova residenza anche internet e le sue pubblicazioni ci aiutano.

Oggi mi trovo a dover rispondere alla accusa di aver fatto un cambio di residenza fasullo.

Mi chiedo con qualche perplessità: acquistando un appartamento e trasferendovi la residenza come previsto e poi tutti i problemi che mano mano mi si presentano, dalla banca alle assicurazioni e a tutti gli svariati interessi e le incombenze che mano mano, si presentano quali altri obblighi ho contratto?

Sono forse in “residenza coatta”?

Io fin che i risparmi e la salute me lo consentono (e con la salute sorgono i primi problemi) intendo gironzolare. Vorrei prendermi un piccolo camper e fare il giro d'Europa, e questo solo per cominciare. Vorrei girare mantenendo i contatti con la mia “residenza” e con tutte le regioni in Italia e nel mondo con cui ho contatti ed interessi (internet e i sistemi di connessione UMTS in ciò aiutano moltissimo, con s...pe poi posso anche parlare con tutto il mondo senza spendere nulla anche dal PC portatile).

Grazie ad internet in questi anni da pensionato sono stato in grado di ricostruire il mio albero genealogico fino al 1460 circa trovando “cugini” dall'Australia al Brasile, all'Argentina e poi in Francia, in Spagna, nel Belgio e in Olanda, molti in Svizzera dove ricoprono ancora incarichi istituzionali, molti hanno lasciato il loro segno nell'edificare in passato chiese e castelli, musei contengono i loro quadri...., il loro nome è stato dato anche a spiagge meravigliose che hanno valorizzato....

L'idea di andare di persona a conoscere e visitare quanto possibile nell'arco dei prossimi dieci anni non mi dispiace affatto, e se non avrò altri problemi vorrei proprio farlo.

In questo momento mi assale un dubbio: se dopo aver fatto in modo che le varie tasse che periodicamente arrivano vengano puntualmente pagate dovessi andare sei mesi o più in Australia a trovare i miei “consuoceri” cosa mi devo aspettare al ritorno? Forse un arresto per abbandono del tetto residenziale?

Di certo se dovessi approfittare di una assenza per affittare il mio appartamento qualche dubbio mi potrebbe sorgere, ma visto che vi ho sistemato tutte le cose personali l'eventualità di fare entrare un “estraneo” nel “mio rifugio”, nella “mia residenza” è per i prossimi anni una ipotesi assolutamente da scartare, i figli e i nipoti sono ospiti graditi ma lì ci si ferma, se mi viene a trovare un “cugino” gli pago la camera nell'albergo lì vicino.

Cosa fare con le accuse?

Boh, forse era meglio portare la residenza qualche km più in là... a Mentone (in Francia).

 

lui la plume


 
 
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