Per le donne di Ravensbrück,
il mondo della geometria euclidea
riposa nei diagrammi sulla carta.
Si è sottratto alla vita.
Le nostre regole non prestano fede
alla tridimensionalità dei corpi.
In uno strano equilibrio, l’una e l’altra
dobbiamo sopravvivere in un unico spazio.
Ospitale, la cella di punizione
dilata le pareti
in lunghezza e larghezza, ma invano.
I corpi umani sono tridimensionali.
È un corpo! Fai quello che vuoi.
Trad. Loredana Magazzeni
Boschi cantate per me
Tridimensionale è stata composta da Teresa Bromowicz nel lager di Ravensbrück, unico lager del sistema concentrazionario nazista destinato specificamente alle donne.
Nel lager di Ravensbrück furono composte circa 1.200 poesie e ora a cura di Anna Paola Moretti è stata pubblicata dalla casa editrice Enciclopedia delle donne l’antologia Boschi cantate per me in cui sono incluse più di 90 poesie, in originale e tradotte in italiano, scritte da 50 poete di 15 nazionalità, in maggioranza polacche, francesi, austriache e tedesche, ma anche slovene, olandesi, danesi, russe, spagnole e italiane.
Un prezioso documento ed una testimonianza di come la parola poetica sia stata fondamentale per contrastare la disumanizzazione e la perdita di identità del campo, una forma la poesia, di resistenza e di sopravvivenza per mantenere salda la propria umanità, e dimenticare dove si era: “Abbiamo mantenuto la mente acuta, recitando poesie l’un l’altra finché non abbiamo dimenticato dove eravamo. Abbiamo dato il nostro pane per un pezzo di carta, una matita per lasciare un segno e per salvare gli altri da questo orrore”. (Silvia Comoglio)