Sul nuovo numero de L’Espresso in edicola da oggi il mio reportage dalla Siria “Rinascere nella cauta speranza”.
«A circa due mesi dalla caduta di Assad sono molti i giovani che abbandonano le armi e le famiglie che fanno rientro da altre città e dall’estero. Anche tra i poliziotti e i militari in molti hanno abbandonato le divise e hanno risposto alle convocazioni per la taswie, la resa pacifica. Chi non è stato riconosciuto tra i colpevoli di torture e abusi nei rami dei mukhabarat, i servizi segreti, o delle carceri ha avuto l’aman, la garanzia che non subirà ritorsioni».
Cosa lascia la guerra?
Harasta, Ghouta orientale, un’area colpita anche dai bombardamenti chimici nel 2013. Qui non torna ancora nessuno.
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Asmae Dachan
(da Facebook, 23-24/01/2025)