Il 18 aprile 2011 il regime siriano ha commesso qui nella piazza dell’orologio nuovo a Homs una strage, aprendo il fuoco sui manifestanti inermi che chiedevano riforme. Decine di persone sono morte sul colpo, altre sono state ferite e arrestate. Di alcuni di loro non si hanno più notizie da tredici anni.
La città è stata poi pesantemente bombardata, alcuni quartieri sono stati interamente rasi al suolo. Altri sono stati risparmiati. Molti giovani sono scappati per non essere arruolati e intere famiglie sono diventate sfollate o profughe.
Anche qui, tra le macerie, ho trovato famiglie che stanno tornando. Persone che dopo l’8 dicembre 2024 hanno riabbracciato i familiari che non vedevano da più di tredici anni.
Ora qui nella piazza dell’orologio nuovo gli abitanti intonano le canzoni della rivoluzione e ripetono la parola libertà.
Asmae Dachan
(da Facebook, 03/01/2025)
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