Da anni chi si occupa del Metodo Pizzigoni aspetta l’autorizzazione ministeriale ai corsi e quindi al rilascio di certificazioni utili anche alla progressione di carriera di chi insegna nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria. La certificazione didattica secondo i metodi Agazzi, Montessori, Pizzigoni è fornita da enti privati di formazione che colmano il vuoto lasciato dalle Università quali massime istituzioni di preparazione superiore all’insegnamento.
I Metodi Agazzi, Montessori e Pizzigoni sono riconosciuti formalmente da oltre un secolo e costituiscono una ricchezza unica della cultura pedagogica italiana. Probabilmente, la stragrande maggioranza della popolazione scolastica e non scolastica conosce almeno il nome di Maria Montessori (1870-1952), sebbene non tutti abbiano avuto una esperienza diretta della pedagogia e del metodo della illustre dottoressa. È diverso, e molto inferiore, il livello di conoscenza delle sorelle, Rosa (1866-1951) e Carolina (1870-1945) Agazzi e di Giuseppina Pizzigoni (1870-1947) fondatrice della Scuola Rinnovata di Milano e del metodo sperimentale destinato, originariamente, a minori compresi nella fascia di età 0-14 anni. Nella Rinnovata esisteva, tra l’altro, l’avviamento professionale per la preparazione delle puericultrici che studiavano con i neonati accolti nella scuola stessa.
In questi giorni in Parlamento, presso la VII Commissione della Camera (Cultura, Scienza e Istruzione), si parla delle quattro grandi donne pedagogiste e del loro metodo per determinare le linee di svolgimento e per stabilire i termini della necessaria autorizzazione ministeriale dei corsi intesi alla preparazione dei docenti in tutto il territorio italiano. L’attesa dell’autorizzazione ministeriale risale al 1987 anno in cui si è svolto l’ultimo corso Pizzigoni per l’insegnamento nella scuola dell’infanzia con decreto di autorizzazione del Ministero. Continua la ricerca sull’ultimo decreto di autorizzazione ministeriale rivolto alla scuola primaria.
I testi sui quali ci soffermiamo sono il DDL S. 924-bis “Revisione della disciplina in materia di valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti” del 12/05/2024 fascicolo Iter del Senato della Repubblica e il testo alla Camera dei Deputati n. 1830 Disegno di Legge approvato dal Senato della Repubblica il 17 aprile 2024 (v. stampato Senato n. 924-bis) risultante dallo stralcio, disposto dal Presidente del Senato, ai sensi dell’articolo 126-bis del Regolamento, dell’articolo 3 del disegno di legge n. 924 presentato dal Ministro dell’Istruzione del Merito (Valditara) “Revisione della disciplina in materia di valutazione delle studentesse e degli studenti, di tutela dell’autorevolezza del personale scolastico nonché di indirizzi scolastici differenziati” trasmesso dal Presidente del Senato della Repubblica il 17 aprile 2024. In questi testi, che si riuniscono in un solo documento legislativo, si trova l’oggetto della nostra preoccupazione concernente la non menzione della scuola dell’infanzia come destinataria della formazione dei docenti secondo il Metodo Pizzigoni. Infatti, ai commi 10 e 11 si legge: «10. Il Ministero dell’istruzione e del merito può autorizzare lo svolgimento, presso università ed enti di formazione, di corsi annuali di differenziazione didattica a metodo Agazzi per le scuole dell’infanzia e a metodo Pizzigoni per le scuole primarie. I corsi sono indetti dal Ministero dell’istruzione e del merito con decreto, che stabilisce la durata, gli orari, i programmi, le modalità di partecipazione, i modi di vigilanza e le prove finali d’esame per il rilascio del titolo. I costi dei corsi sono posti a carico dei partecipanti. 11. Il titolo rilasciato alla fine dei corsi di cui al comma 10 consente l’iscrizione, a domanda, in appositi elenchi a cui attingere per l’attribuzione dei contratti a tempo indeterminato e determinato per le sezioni delle scuole dell’infanzia a metodo Agazzi e per le classi di scuola primaria a metodo Pizzigoni autorizzate al funzionamento dagli uffici scolastici territorialmente competenti» (N. 1830, p. 9). Certamente, non si può che essere soddisfatti di queste poche righe con le quali si affronta il tema. Tuttavia, la non scrittura della scuola dell’infanzia a Metodo Pizzigoni richiede una seria ed urgente revisione, a nostro modesto parere, delle frasi di pertinenza nei due commi citati, frasi nelle quali andrebbe appunto aggiunta la scuola dell’infanzia. Nei corsi di laurea universitari il curricolo formativo della scuola dell’infanzia è offerto insieme al curricolo formativo della scuola primaria ed ambedue sono posti a fondamento della preparazione dei docenti che, al termine dei cinque anni di studio, conseguono il titolo di laurea abilitante in Scienze della Formazione Primaria ad indirizzo specifico, per l’insegnamento nella scuola pre-primaria e nella primaria. Va sottolineato come uno dei principi del Metodo Pizzigoni, “Scuola nel mondo e mondo nella scuola”, incarni pienamente tanto l’obiettivo dell’apertura della scuola al territorio, prevista dalla specifica normativa sulle Indicazioni Nazionali, quanto le attuali istanze sull’insegnamento trasversale dell’educazione civica, Legge 20 agosto 2019, n. 92 dal titolo “Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica”.
Per quanto illustrato, auspichiamo che si apra il dibattito, dalle insegnanti alle rappresentanze parlamentari, affinché la scuola dell’infanzia sia inserita nel Disegno di Legge, dove la differenziazione didattica è costitutiva del documento legislativo degno di attenzione.
A questo link si trova la scheda del progetto di legge, che mostra le fasi dell’iter parlamentare con la relativa documentazione.
Il dossier realizzato dal Servizio Studi della Camera dei Deputati è reperibile a quest’altro link.
Sandra Chistolini
Presidente dell’Associazione per la
diffusione del Fondo Pizzigoni E.T.S.