Negli ultimi tempi, per motivi diversi, se ne sono andati, o sono stati allontanati dalla RaiTv alcuni personaggi di una certa importanza. Ricordo Fabio Fazio, Bianca Berlinguer, Lucia Annunziata, Corrado Augias, Massimo Gramellini, Roberto Saviano. Quasi tutti sono stati accolti in altre TV, segnatamente in Mediaset, La7, il Nove. È in procinto di andarsene dalla RaiTv anche Amadeus con destinazione, sembra, verso il Nove... Questi copiosi abbandoni traggono origine dall’occupazione – manu militari – della Rai da parte del nuovo consiglio d’amministrazione nominato direttamente dal nuovo Governo, agli input del quale risponde pedissequamente. Intendiamoci: anche nel passato i partiti hanno esercitato una certa “occupazione” degli spazi televisivi. Ma mai, sino ad ora, la cosa era andata oltre certi limiti. Un certo pluralismo nell’informazione era stato mantenuto. Ora non più. I programmi messi in onda riflettono quasi esclusivamente il pensiero degli esponenti del Governo, segnatamente quello della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Non è certo un caso che si parli apertamente di Telemeloni. In questo contesto s’inserisce la censura praticata nei confronti dello storico Antonio Scurati.
Come conseguenza di quanto descritto, per la prima volta da quando esiste, la RAI subisce un calo negli ascolti, tanto da essere oggi superata da quelli di Mediaset, diventata la principale fonte d’informazione. E poiché sia Mediaset sia RaiTv sono entrambe schierate dalla stessa parte politica, ne deriva un’informazione complessiva fortemente orientata.
Un’ultima annotazione: se Mediaset è una TV privata, e può esprimersi come meglio crede, la RaiTv è invece un servizio pubblico che i cittadini sostengono pagando il canone annuo. A maggior ragione sarebbe tenuta ad una informazione più equilibrata e pluralista.
Sergio Caivano