“Memoria” è la prima parola italiana da me iniziata a studiare in zumero 33 anni fa.
ME-EN, “Io sono”, va scritto (…) –me – en vel –me-e, per significare che prima c’è altro, ovvero la divinità che crea col ME la parola MU, nel me-lam-mu (atto creativo). Questa è la massima sintesi adeguata alla comprensione da parte di una persona aliena alla lingua zumera.
Essere, dunque, va scritto –me – en col significato di “Io sono”. ‘Io’ isolato coniuga in e-ga vel i-ga. e = casa; dunque: “mia casa”.
ME ha il significato di “essere” persino per i sumerologi (come presentano se stessi i zumerologhi) che però precisano: ME è un essere ipotetico, perché gli dèi e Dio non esistono. Il ME è dunque un’ipotesi obbligata per ogni traduttore. Infatti, senza il verbo essere non si può tradurre una lingua che negli dèi vedeva tutto e negli umani vedeva statuette in creta modellate dalle prime sette divinità dotate del ME, il potere di creare anche l’asino = a- sin-u. SIN, la dea luna, unisce Terra (A) col Cielo (U) ed è ‘via’ u-i-a. LU-NA-ME = Luna col ME crea. Dea Luna, vel EN ZU, “signora saggezza” (da cui: Zumerologhi).
Meato è “il passaggio”, oggi “meato uditivo” nell’orecchio, in latino meatum, “corso, via, passaggio, cammino”, in indicativo nominale meatus. In zumero: me-a, purificato, dal ‘lavoro’ tum; me-a-tum, “creato dal lavoro (del ME) improvviso e purificato”.
Licinio Glori, in La Pace di Cesare, Milano 1956, ha scritto a pag. 28:
Fu rito della scrittura sumerica incidere Enzu e leggere all’inverso Zuen (semplificato Sin = Luna); diventò uso cananeo scrivere Baal diversamente dai correligionari europei di Al’ba. L’ascesa di Babele, verso il 2000 a. C., al predominio mesopotamico sovrappose Bel sia ad Al’ba che a Ba’al.
L’archetipo antico DA DUE UNO consente all’archetipo moderno DA UNO DUE di unire MEMU, visto sopra, col ‘generato –engendered’ –ri-a “ottenere –to beget”.
“Memoria” esce da questa connessione archetipica.
Grazie GIR (lo Spirito Santo in zumero, vel PESH).
Carlo Forin