Non basta una foto di gruppo per fare una lista comune. Emma Bonino e + Europa hanno radunato a Roma diversi leader di centrosinistra per farsi dare una risposta alla semplice domanda: siete favorevoli a costituire una lista di scopo per gli Stati Uniti d’Europa in vista delle elezioni europee? Una proposta lungimirante tenuto conto dello stagnante panorama della politica italiana. Il quesito era rivolto soprattutto a due interlocutori che non vanno d’accordo fra loro: Matteo Renzi e Carlo Calenda. Se il primo ha risposto sì, ha invece tergiversato il secondo, già scottato dall’insuccesso del raggruppamento ’Siamo europei’ da lui suggerito alla vigilia delle elezioni europee del 2019. Collegato in video da Kiev, il leader di Azione si è palesemente smarcato precisando che gli Stati Uniti d’Europa sono un obiettivo futuro mentre la difesa dell’Ucraina è attuale.
Alla riunione del centrosinistra mancavano M5S e Verdi-Sinistra, che con l’ex terzo polo non hanno rapporti idilliaci. La stessa segretaria Pd Elly Schlein, federalista europea dichiarata, si è fatta viva anzitutto per saggiare il terreno di un’alleanza più larga, ma per le prossime politiche. E ha invitato gli ex radicali a battersi insieme per il matrimonio egualitario e la legalizzazione della cannabis, leggendo intanto il testo di ’Europa unita’, un brano di Cristina d’Avena del 1991. Al segretario di + Europa Riccardo Magi non è rimasto altro da fare che prendere tempo per riuscire a capire se e come la proposta della Bonino possa prendere forma.
Ma i giorni di riflessione si sono conclusi e l’idea di una lista di scopo è ancora lontana dal realizzarsi, come reso noto da + Europa che in una nota ufficiale ha spiegato come al momento non ci sono i presupposti per presentarsi uniti alle elezioni europee. In questi giorni si farà un estremo tentativo, però occorre almeno la disponibilità di tutte le forze dell’area liberaldemocratica altrimenti il battesimo della lista di scopo non ci sarà e, nel caso di qualche non improbabile forfait, + Europa sarà costretta a muoversi autonomamente confermando comunque l’obiettivo di queste elezioni europee, gli Stati Uniti d’Europa. Infatti l’idea è stata lanciata nella convinzione che le elezioni del giugno prossimo siano un appuntamento decisivo per garantire all’Europa un futuro di condivisione democratica e di pace in uno stato di diritto. L’obiettivo è sempre stato quello di unire le forze e massimizzare il numero di eletti europeisti per equilibrare la spinta delle forze sovraniste ed antieuropee, che certamente arriverà anche a Strasburgo. Ma la proposta è stata avanzata soprattutto per dare un’accelerazione all’integrazione europea, una vera rivoluzione istituzionale indispensabile ora più che mai, a partire da una politica estera e di sicurezza comune. Tuttavia il progetto, rivolto a tutte le forze politiche che hanno espresso propositi e obiettivi federalisti europei anche per non disperdere voti, tenuto conto della legge elettorale che favorisce le coalizioni, non ha riscosso unanimità d’intenti.
Personalmente ritengo vantaggioso il varo della lista di scopo nella certezza che, se tutti i sinceri europeisti e i convinti federalisti europei daranno la propria adesione a un raggruppamento comune in nome e per conto dell’Europa unita, sarà stato fatto un passo forse decisivo in questa direzione.
Guido Monti