Rendere la costruzione degli Stati Uniti d’Europa un vero obiettivo politico e bloccare l’ascesa dei nazionalisti alle prossime elezioni europee di giugno, cruciali per il futuro dell’Unione europea. Questo il messaggio insito nella proposta aperta a tutte le forze riformiste lanciata da +Europa per la costruzione di una lista di scopo per gli Stati Uniti d’Europa. La proposta è stata presa in seria considerazione da una fetta importante delle forze di opposizione italiane, dal Partito democratico (S&D al Parlamento europeo) a Italia Viva (Renew Europe), passando per il Partito socialista e Azione (Renew Europe) tutti presenti alla convention 'Per gli Stati Uniti d’Europa con Emma Bonino' organizzata a Roma il 24 febbraio, data coincidente con l'anniversario dell’invasione russa dell'Ucraina che i federalisti europei propongono come giornata della Resistenza europea.
L’evento ha eccezionalmente riunito insieme gli esponenti di punta di partiti caratterizzati da storie diverse e posizioni differenti su molti temi, ma convinti su un punto: solo con un’Europa federale è possibile guardare al futuro. La riserva verrà sciolta nei prossimi giorni, ma il chiaro obiettivo è quello di superare la soglia del 4% per avere una rappresentanza al Parlamento europeo e difendere la democrazia rappresentativa messa a rischio dall’onda nera che minaccia l'Europa.
Si tratta di un autentico salto di qualità nel processo di integrazione europea che deve diventare un obiettivo politico controcorrente e popolare, condiviso dalle forze convintamente europeiste e sostenuto dall'opinione pubblica, senza diventare una questione da delegare a tecnici o esperti.
Come affermato da Mario Draghi, ex presidente della Bce e premier italiano, l’Europa rischia di diventare irrilevante e di non riuscire a governare più le grandi sfide che abbiamo davanti e gli isolazionisti europei devono rendersi conto che da soli i Paesi dell'Ue non vanno da nessuna parte, quindi occorre che l'Ue diventi uno Stato. Dal canto suo Emma Bonino, già commissaria europea e promotrice della lista di scopo, afferma che l'Europa c'è o non c'è e che, piaccia o non piaccia, è necessaria una comune politica estera e di difesa (a proposito, l'88% degli studenti italiani ritiene che l'Ue debba avere un esercito comune). Non è pensabile procedere con l’attuale architettura istituzionale dominata dai governi nazionali e dal loro potere di veto, che richiede un'opportuna riforma dei trattati dell'Ue.
“Qualcuno ha detto un giorno che l’Europa è un sogno di pochi, ma diventerà un’esigenza di molti e alla fine sarà una necessità di tutti perché non c'è alternativa, anche se non viene ammesso nella sua realtà", ha affermato la Bonino. Come darle torto? Per parafrasare Giuseppe Garibaldi, 'qui si fa l'Europa o si muore' e del resto già ottant'anni fa due suoi padri fondatori, Luigi Einaudi e Altiero Spinelli, sostenevano che gli stati nazionali erano ormai polvere senza sostanza e che la sola alternativa plausibile fosse quella tra federarsi o scomparire dalla scena internazionale. Parole di un'attualità e di una lungimiranza indiscutibili e sconcertanti, da meditare con attenzione.
Giuseppe Enrico Brivio - segretario della sezione “Ezio Vedovelli” Valtellina-Valchiavenna del Movimento federalista europeo
Guido Monti - responsabile del Comitato provinciale per l’Europa di Sondrio