In occasione della Giornata della Memoria, l’Associazione culturale èValtellina, in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Cosio Valtellino e A.N.P.I. sezione Morbegno Bassa Valle, organizzano la mostra collezionistica dal titolo “1944, Ottant'anni fa Le scrissi", per stimolare riflessioni e mantenere vivo il ricordo di un periodo drammatico della nostra storia.
«Questa mostra ci consente di dare memoria alla storia e ai valori della nostra comunità» spiega Anna Tonelli, assessore alla cultura e all’istruzione del Comune di Cosio Valtellino. «Si valorizzano e si portano alla conoscenza del pubblico la storia di una vita spezzata, i sentimenti patriottici, la preoccupazione per l’andamento del lavoro, della guerra e la lontananza dagli affetti perché la guerra non fu vissuta solo da chi si trovava al fronte ma anche dai genitori, dalle mogli o fidanzate che cercavano di convivere con le privazioni che la stessa imponeva e che vivevano con l’angoscia per non sapere il destino dei loro cari».
Le lettere ci raccontano la storia di un Paese e dei suoi protagonisti che aspettano con ansia il ritorno di un padre, di un figlio o fidanzato che è stato costretto ad arruolarsi. Sono pertanto documenti storici fondamentale che racchiudono le voci dei nostri uomini provenienti da classi sociali e realtà completamente diverse fra loro, ma che tutti insieme hanno fatto la storia d’Italia.
L’inaugurazione è in calendario per il 25 gennaio, alle 20:30, presso l’oratorio “Piergiorigio Frassati” di Regoledo a Cosio Valtellino. L’esposizione rimarrà aperta al pubblico, in particolare l’invito è esteso alle scuole del territorio comunale e del circondario, fino a domenica 28 gennaio. Da giovedì 25 a sabato 27 gennaio in orario 9-12 e 14-16 e domenica 28 con orario 9-12. La collezione riguarda lettere e cartoline postali, della collezione privata di Luca Villa, scritte nel 1944 dai soldati italiani prigionieri durante la seconda guerra mondiale.
Nel 1944 l'Italia si trovò ad avere soldati prigionieri sia dei tedeschi che dei nuovi alleati, inglesi, statunitensi, francesi e russi. Sarà possibile quindi leggere documenti inviati dai prigionieri detenuti nei campi di Germania, Austria, Polonia, Repubblica Ceca, Regno Unito, Algeria, Egitto, Kenya, Sudafrica, India, Stati Uniti e Canada. Non era una corrispondenza semplice con la madrepatria divisa in due dall’avanzata degli alleati da sud a nord dove erano presenti i tedeschi e la neo nata Repubblica Sociale Italiana. Il 1944 segna il crollo della Germania nazista, l’avanzata sovietica porta a uno spostamento di prigionieri presenti nei campi di prigionia a est verso il proprio paese. Dalla parte degli alleati si attenuano i controlli sugli italiani ora non più nemici ma impossibili da liberare non sapendo poi da che parte si sarebbero schierati, con loro o con la Repubblica Sociale Italiana?
Le lettere, spedite alle fidanzate, alle mogli, alle mamme, ai papà, a fratelli, si allineano verso due temi importanti: salute e cibo. Sono fogli di carta o cartoncino, segnato dal tempo, con pieghe, tagli, tracce di umidità, dove le parole lasciano traccia del difficile periodo. «Ringrazio Don Romeo Scinetti e la parrocchia di Cosio Valtellino per gli spazi e l’assessorato alla cultura del comune di Cosio Valtellino per averti dato supporto nell’iniziativa» commenta Luca Villa, referente dell’evento. «Attraverso documenti storici, possiamo sentire le parole di chi ha vissuto la guerra nei campi di prigionia. Poche di conforto per chi sta a casa e non vede da diverso tempo».
Tra i quadri si potranno leggere anche alcuni componimenti a tema della poetessa Paola Mara De Maestri, responsabile del Laboratorio Poetico di èValtellina.
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