Io sono sempre stato alieno dalla filosofia e, maxime, dalla teologia.
L’artista sloveno Marko Ivan Rupnik, direttore del Centro Aletti in Roma, mi ha convinto alla teologia spirituale. Più precisamente, lo Spirito Santo, cui sono devoto fin dall’Epifania 2021, mi ha convinto a studiarlo meglio su questo fronte preciso.
L’artista mosaicista è portatore della saggezza dei Padri orientali che hanno esplorato l’esistenza di ciò che sta sotto la persona: “hypostasis (sub-sistentia, ciò che sta sotto).1 Sotto, nelle fondamenta dell’esistenza, c’è un’esistenza personale. Persona significa dunque un’entità definita dalla relazione”.
A modo mio, non filosofico, ma sociologico, chiarisco: io sono due persone: Carlo e Gesù, che mi permea. Sono un peccatore come voi, ma in trentadue anni di ricerca (33 nell’aprile 2024), di cui dieci di conversione piena, Gesù è entrato nella mia consapevolezza continua della sua compresenza. Io sono l’asino che Gesù cavalca. Il suo ‘peso’ mi solleva riempiendomi di gioia. Poiché Gesù è uno con il Padre e lo Spirito Santo, io sono un uomo comunionale. Fatico a narrarmi come individuo.
Marko ama comporre mosaici insieme con altri autori del Centro Aletti. Dunque, molto più di me, essendo anche teologo, è un uomo comunionale.
La relazione con Dio sta sotto la mia persona. Questa relazione mette la morte tra parentesi: sarà un passaggio: da una vita allietata di tanti assaggi di gioia dentro ad un tunnel che passa per “surriscaldamento globale, femminicidi, strage di innocenti, ammazzamenti con droni… e via enumerando” incontreremo il muro al di là del quale sarà la Gerusalemme messianica (“Non vidi alcun tempio –nella città di oro puro, come cristallo trasparente– perché il Signore Dio, l’Onnipotente, e l’Agnello sono il suo tempio”. Apocalisse, 21, 22).
Carlo Forin
1 Marko Ivan Rupnik, Secondo lo Spirito. La teologia spirituale in cammino con la Chiesa di papa Francesco, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano, 2017: p. 81.