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Maria Paola Forlani. Rosalba Carriera 
“Le miniature in avorio” al Museo del Settecento veneziano fino al 9 gennaio 2024
15 Dicembre 2023
 

Trecentocinquanta anni fa nasceva a Venezia Rosalba Carriera (1673-1757), destinata a diventare l’artista italiana più celebre nell’Europa nel Settecento. In questa occasione Comune di Venezia e Fondazione MUVE, fino al 9 gennaio 2024 presentano nella rinnovata sede di Ca’ Rezzonico – Museo del Settecento veneziano, una mostra preziosa che indaga un aspetto particolare della produzione dell’artista: Le miniature in avorio. Un’opportunità unica per vedere riunite ben 36 opere di grandissimo successo tra i contemporanei della pittrice ma giunti sino a noi in numero esiguo, accanto ai celebri pastelli provenienti dalla Fondazione Musei Civici di Venezia e da collezioni private.

Non tutti sanno, infatti, che Rosalba Carriera oltre a dedicarsi al ritratto a pastello fu una straordinaria pittrice di miniature su avorio. Proprio a lei è dovuta la fortuna di questo genere, elevandola dallo stato di pratica “minore” e artigianale: attraverso una tecnica innovativa e alla grande abilità Rosalba Carriera riesce a portare, per la prima volta, sulla minuscola superficie dei fondi d’avorio la pennellata sciolta e vibrante della pittura su tela. Il successo fu immediato. Non ci fu viaggiatore che durante il suo soggiorno veneziano non ambisse a farsi fare un ritratto in miniatura della Carriera. È invece noto come l’eccellenza della pittrice trovò tutti d’accordo: dai Lord inglesi ai principi dell’impero, diventando forse l’unica artista a raccogliere consensi unanimi tanto fra i sofisticati conoscitori del bel mondo internazionale quanto fra i sofisticati conoscitori del bel mondo internazionale quanto fra la tradizionalista e conservatrice aristocrazia veneziana.

La mostra a Ca’ Rezzonico offre la possibilità di ammirare lavori di straordinaria fragranza e delicatezza, classici dell’arte del Rococò, istantanee della dolce vita dei nobili in cui ritroviamo i protagonisti di questa società mondana e galante della quale Rosalba ha fissato gli umori, il carattere e le vanità in modo impareggiabile.

Al contempo, restituendo un ricco patrimonio di dettagli sull’abbigliamento e sulle acconciature, espressione del gusto e dello stile della sua epoca, un fedele spaccato della storia della moda della prima metà del XVIII secolo. Alla pittrice il più acuto ritratto dei personaggi della società veneziana ed europea del Settecento: interpretò in modo impareggiabile gli ideali di grazia entrata nell’immaginario collettivo e con cui identifichiamo l’Ancien Régime.

Per quasi mezzo secolo le corti d’Europa cercarono di accaparrarsi i sui servigi, eppure, nonostante i frequenti inviti e le generose proposte, salvo tre soggiorni alla corte del re di Francia, del duca di Modena e a quella dell’Imperatore a Vienna, rimase a Venezia dove lavorò incessantemente tutta la vita.

 

Rosalba e la miniatura su avorio

Non ci sono elementi che permettano di assegnare a Rosalba Carriera il merito di aver inventato di sana pianta questa tecnica. Gli studi però sono concordi nell’affermare che sia stata la prima a trasportare nel formato ridotto della miniatura il fare largo, a impasto, della pittura su tela, sostituendo la tradizionale tecnica del punteggiato, ottenuto mediante piccoli punti oppure con un fine tratteggio. Alla sua innata abilità unisce infatti una tecnica innovativa che coniuga l’acquarello con il più vischioso guazzo o gouache, dove al colore ad acqua venivano aggiunte come legante la gomma arabica o altre resine. Inoltre Rosalba dipinge “a riserva” lasciando il bianco perlaceo del supporto a definire il volto e gli incarnati, sfruttando al massimo tutte le possibilità straordinarie di questo materiale delicato e prezioso.

 

Una specialità veneziana

Nella seconda metà del XVII secolo si sviluppa a Venezia la produzione delle tabacchiere in avorio. La città infatti, era da secoli uno dei terminali per l’approvvigionamento di questo materiale proveniente da Africa e Asia e artisti di tutta Europa vi giungevano per acquistare "denti“ di elefante. Si tratta di oggetti piuttosto semplici, piccole scatole di vari formati con coperchio incernierato. Proprio nella parte esterna di quest’ultimo si concentrava l’elemento decorativo di maggior pregio: una decorazione geometrica a bulino, impreziosita nelle sue forme più raffinate da piccoli chiodi d’oro o d’argento e incrostazioni di tartaruga, corallo rosso e pietre dure. La parte interna, poteva presentarsi liscia, oppure decorata con scenette piuttosto ingenue, spesso di carattere erotico, da pittori minori. L’esordio di Rosalba come artista avviene proprio in questo campo: il salto di qualità impresso dall’artista non può che stupire ancora oggi.

 

Un piccolo prodigio tecnico

Se i pastelli di Rosalba Carriera hanno sempre incontrato il favore del grande pubblico, le sue miniature sono rimaste in secondo piano: opere destinate a ina ristretta cerchia di iniziati in grado di riconoscere la loro qualità. Eppure, l’osservatore che affronta lo sguardo in questi piccoli capolavori non può che rimanere catturato dalla vitalità dei personaggi raffigurati, dal virtuosismo tecnico con cui sono definiti i pizzi, le stoffe dei loro abiti oppure i boiquet floreali annodati fra i capelli o tenuti dalle dame. Nonostante i vincoli dati dalla minuscola superficie dell’ovale e dal taglio compositivo a mezzo busto, Rosalba riesce s non cadere mai nella tipizzazione. Imposta minute differenze di posa, coglie i tratti salienti di un’espressione, così da fissare la personale individualità di ogni singolo carattere: il lieve scatto della testa rispetto al busto di profilo la personale, un tricorno serrato sotto il braccio oppure una smorfia sprezzante che increspa le labbra.

 

Una nuova scala di valori

Nella gerarchia dei generi pittorici la miniatura, sia essa su avorio o su altri materiali, occupa le retrovie. Non è solo questione di dimensioni. Le sue peculiarità esecutive richiedono doti di precisione e pazienza, termini che richiamano alla pratica meccanica piuttosto che alla libertà creativa dei grandi artisti. Aldilà di questo pregiudizio di fondo, proprio la miniatura su avorio diventerà uno degli elementi distintivi dell’arte del Settecento. Assieme a essa, oggetti diversi per tecniche e materiali, ma tutti caratterizzati da dimensioni ridotte acquisteranno un’inedita centralità nelle arti figurative. È un processo che si inserisce nella nuova estetica rococò che alla componente aulica e monumentale dell’opera d’arte predilige elementi quali grazia ed eleganza. Tale scostamento di gusto si concretizza nella passione per oggetti minuti, spesso realizzati in materiali rari e preziosi da contemplare in privato, in nuovi spazi intimi e confortevoli dove le nuove cotegorie di oggetti diventano protagoniste.

 

Lord inglesi e sovrani

I viaggiatori inglesi che soggiornavano a Venezia per il loro Grandi Tour lungo la Penisola furono i più affezionati clienti di Rosalba. Giovani sofisticati, dai gusti poco convenzionali, richiedevano queste piccoli immagini da chiudere in mano o tenere in tasca, destinate a evocare la nostalgia per i luoghi visitati in gioventù che nella maggior parte dei casi non avrebbero più rivisto: ricordare un’occasione particolare oltre che una somiglianza.

Rispetto a questa immagine rilassate, sovrani e principi regnanti preferivano ritratti che mantenevano il tono aulico dell’ufficialità. Fra essi Federico Augusto II di Sassonia, il più affezionato ammiratore dell’arte di Rosalba, tanto da riunire una collezione di 157 suoi pastelli. Rosalba non eseguì solo ritratti. Fra le sue opere più richieste figurano anche mitologie e scene contemporanee, sature di elegante seduzione.

 

M.P.F.


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