Carissimi Fabio, Cesare, Pasqualina,
alla crisi di Governo corrispondono crisi anche dei soggetti politici che ci vedono rispettivamente impegnati: da una parte i Democratici di Sinistra, alle prese con un progetto di Partito democratico costruito nella sovrapposizione dei ceti dirigenti DS e Margherita, dall’altra la Rosa nel Pugno, nata all’insegna del trinomio “Blair-Fortuna-Zapatero”, ma subito paralizzata da preoccupazioni e calcoli relativi più alla gestione delle postazioni elettorali Sdi che a questioni strategiche.
La Rosa nel Pugno è stata sin dall’inizio l’occasione per offrire uno strumento di iniziativa “socialista, laica, liberale e radicale”, intendendo questi quattro sostantivi non come espressioni di “componenti” o correnti, ma come sinonimi di una sintesi politica innovativa. L’obiettivo è stato – ed è, per quanto ci riguarda! – quello di ridare forza e consapevolezza di sé a realtà sociali oggi non rappresentate, sia sul piano dei diritti sociali e delle libertà economiche, dei diritti civili e delle libertà individuali, della giustizia giusta e della legalità istituzionale, di una “pace” da ottenere attraverso l’affermazione del diritto universale alla democrazia.
Su tutti questi temi, vi sono tra noi e voi impostazioni comuni e anche distanze importanti. Siamo convinti che oggi ciò che ci unisce possa riguardare sempre di più il futuro della società italiana e della politica, mentre ciò che ci divide sia anche il risultato dell’ossificazione di categorie ormai vecchie e inservibili.
A partire dalle lotte di Luca Coscioni e Piergiorgio Welby e dal concreto impegno parlamentare e di governo delle politiche sulla ricerca scientifica, perseguiamo una laicità intesa non come principio astratto o categoria dello spirito, ma come concreta affermazione di libertà che riguardano realtà sociali immense e clandestinizzate. La denuncia che da alcuni di voi è venuta contro la natura e storia bipartisan degli esorbitanti costi di una politica parastatalizzata e burocratizzata – in definitiva, si tratta dei costi della non-democrazia - certamente trova elementi comuni di analisi con l’impegno ultradecennale del Partito radicale per la moralizzazione del regime italiano.
Sul piano delle libertà economiche e della politica internazionale, una semplice fotografia di “posizioni” potrebbe indurci a prendere atto di distanze incolmabili. L’ambizione di offrire soluzioni concrete a grandi problemi del nostro tempo - proprio nel momento in cui la sinistra comunista tieni in scacco la possibilità di governo di una sinistra riformatrice - dovrebbe invece imporci ogni sforzo per cercare soluzioni creative che consentano di uscire da contrapposizioni ideologiche e schemi politicisti. Siamo certi di dover lanciare ormai una limpida e chiarissima iniziativa che può far uscire dall’impasse delle politiche tradizionali nell’attuale drammatica congiuntura.
Abbiamo infatti la presunzione di credere che nelle nostre radici - il liberismo e socialismo di Ernesto Rossi e Gaetano Salvemini – si trovino risposte valide per l’oggi, urgenti per realizzare un mercato fatto di regole e non un sistema corporativo costruito sui privilegi. Abbiamo la presunzione - spesso da voi condivisa tanto da farci/farvi prendere comuni “tessere” del Partito radicale transnazionale o di Nessuno Tocchi Caino – che la nonviolenza gandhiana e la vita del diritto internazionale alimentino finalmente l’alternativa sia alle politiche del complesso militare e industriale che al neutralismo pacifista e nazionalista. Crediamo sia proprio questa l’impostazione del Satyagraha mondiale per la pace lanciato da Marco Pannella, che è il coerente sviluppo della campagna “Iraq libero” alternativa all’intervento militare.
Vi chiediamo oggi un incontro per confrontarci sull’attualità politica e per individuare possibili iniziative comuni. Senza pregiudicare nulla di ciò che il nostro confronto può portare, e certo anche senza sottovalutare quelle distanze di merito e di metodo che esistono, siamo però consapevoli che, partendo dai contenuti, anche i “contenitori” della politica possono dar vita a quel “nuovo possibile” oggi così necessario e urgente a voi e a noi (noi radicali e noi Rosa nel Pugno!) per la Riforma del nostro Paese e delle regioni del mondo strutturalmente esposte ai rischi di esplosione di un conflitto di dimensioni globali.
In attesa di un vostro riscontro, vi salutiamo con amicizia.
Marco Cappato Segretario Associazione Luca Coscioni
Rita Bernardini Segretaria Radicali italiani
Sergio D’Elia Segretario Nessuno Tocchi Caino
fonte: Radicali.it