Domenica 1° ottobre le autorità locali, l’Anpi provinciale ed altre associazioni s’incontreranno per celebrare assieme ai cittadini la 77ª ricorrenza della battaglia di Mello. Dopo la sconfitta di Buglio in Monte, il movimento partigiano valtellinese attraversa un momento di grandi difficoltà. Non può far sentire sulle forze nazifasciste la pressione delle forze angloamericane ancora lontane dalle nostre zone. I fascisti, in Valtellina, sono ancora forti, sostenuti da consistenti forze tedesche. Più che portare attacchi, è costretto a difendersi. La battaglia di Mello s’inserisce in questo quadro.
Il paese, per la prima volta, conosce gli effetti e le conseguenze di un massiccio attacco. Consistenti forze fasciste, provenienti da Morbegno, Ardenno, Cino e Cercino, complessivamente oltre duecento uomini, si scontrano con un più contenuto gruppo di partigiani della 40ª Brigata “Matteotti” e della 90ª Brigata “Zampiero”. La lotta, violenta ed acre, si frammenta in una serie di scontri ravvicinati che si tengono in località anche distanti tra loro. Vaste aree del comune ne sono interessate. Riesce difficile decifrare l’andamento della battaglia a causa del notevole frastagliamento degli scontri. Gli stessi, infatti, presentano un andamento variabile da zona a zona e da un momento all’altro. La dinamica del combattimento lo rende a lungo incerto. È già sera, ma si combatte ancora. Attorno alle ore venti i fascisti decidono di ritirarsi, caricando su tre camion i loro morti ed i feriti. Prima, tuttavia, incendiano l’abitato.
I partigiani si battono con impeto e decisione, ma rivelano alcune ingenuità strategiche. Subiscono perdite forse più contenute ma comunque consistenti. È solo a tarda sera che si possono contare i morti, purtroppo numerosi, cercandoli tra i boschi, i casolari e le pietre. Tra le vittime di quell’infausto giorno vanno annoverati anche molti civili di Mello. L’abitato, in parte incendiato, resta in gran parte distrutto. Lo scontro è tra i più duri registrati nelle nostre valli. Quei valorosi partigiani che hanno difesi il presidio di Poira ed anche il paese, e quei civili vittime della spietata dittatura nazifascista, sono oggi ricordati ed additati ad esempio da tutti i cittadini del paese e dalle delegazioni, anche di altre province, che qui convergono per rendere loro un sentito omaggio, assieme a tutti i cittadini di Mello.
Al “Tempietto” di S. Antonio, appena sopra il paese, sono riportati i nomi dei partigiani caduti, appartenenti, come già detto, a due gloriose formazioni partigiane. Ricordiamoli tutti: Grandi Enrico (Orfeo), Ronconi Renato (Nato), Iori Enrico (Nino), Ortolanii Arcangelo (Lazio), Fornè Annunzio (Guerna), Croce Pierino (Rino), Alberti Rocco, Braccesco Vittorio, Contessa Lorenzo, Scamoni Achille, Saligari Ventura, Baraiolo Abbondio, Ghislanzoni Franco (Athos), Pedranzini Felice, Salvetti Isidoro (Carnera), Panera Pietro, Masotta Bruno, Della Nave Igino, Tarabini Nico, Gaccini Tersilio. Ricordiamo anche i numerosi civili caduti nel corso del conflitto. Sia gloria eterna per tutti loro!
Sergio Caivano, Pres. On. Anpi provinciale