Esattamente ottant’anni fa, il 27 e 28 agosto 1943, a Milano vide la luce in assoluta clandestinità il Movimento federalista europeo. In quei due giorni una trentina di antifascisti si riunirono in Via Poerio, nell’abitazione dello scienziato Mario Alberto Rollier di origine valdese, per costituire un movimento politico che avrebbe avuto un solo obiettivo: impedire per sempre in Europa la guerra tra Stati con la creazione di una federazione europea. Scorrendo l’elenco dei partecipanti all’incontro milanese ci si imbatte nel cognome di una nota famiglia valtellinese, quella dei Carini. Era infatti presente tra i fondatori del nuovo movimento Elisa (Lisli) Carini, nata a Edolo nel 1906 da una famiglia del sondriese e frequentatrice della Val Màsino col marito Lelio Basso, importante personalità del mondo politico e giuridico italiano.
Lisli fu molto in vista nella società milanese per il proprio percorso di impegno civile e culturale, non prettamente politico. Si deve ricordare in particolare, oltre alla sua attività di scrittrice, l’operatività nel settore educativo e nel Comitato italiano per il disarmo nucleare. Tra i suoi lavori vanno citati Il sole sorge a ponente del 1959, che ricorda gli esperimenti nucleari americani condotti il 1° marzo 1954 nei pressi dell’atollo di Bikini, e La Memoria del 1974, sulla crisi morale dell’Occidente. A Roma nel 1969 diede vita col marito alla Fondazione che porta il nome di Lisli e Lelio Basso. Elisa Carini morì a Milano nel 1996.
Giuseppe Enrico Brivio - segretario della sezione “Ezio Vedovelli” Valtellina-Valchiavenna del Movimento federalista europeo
Guido Monti - responsabile del Comitato provinciale per l’Europa di Sondrio