Stefano Tofani
In fuga col barone
Nel mondo di Calvino
Einaudi Ragazzi, 2023, pp. 128, € 12,90
Un omaggio a Italo Calvino nel centenario della sua nascita è il libro di Stefano Tofani, In fuga col barone. Nel mondo di Calvino.
Scrittore per ragazzi e non solo, di grande capacità creativa, Tofani sviluppa la storia sulla traccia delle Lezioni americane, quelle che Calvino doveva tenere all’Università di Harvard per l’anno accademico 1985-86, pubblicate nel 1988, dopo la sua morte avvenuta nel settembre 1985.
Tofani intreccia la figura di Cosimo, il ragazzino che vive sugli alberi protagonista de Il Barone rampante, con Giulia, la figlia più piccola di una famiglia che trascorre le vacanze estive a Roccamare di Castiglion della Pescaia nel 1985, quando vi soggiorna anche Calvino.
Giulia non ama la lettura, a differenza della sorella più grande, e proprio per questo non ha la stima del padre che legge molto e aspira a diventare uno scrittore. Si sente esclusa e insignificante, non amata e ingiustamente rimproverata dal padre, sempre e solo lei.
In una notte in cui un forte mal di pancia la tiene sveglia, invece di sfogliare Cioè, riprende in mano Il barone, di cui ha già visto le prime pagine e non le ha trovate interessanti perché la storia, ambientata nel 1700, è troppo lontana. Invece Cosimo quella notte la entusiasma: legge fino a ore piccole perché lo scopre testardo come lei e addirittura più ribelle. Quella lettura rimane il suo segreto.
Sarà proprio la ribellione di Cosimo a darle la spinta per fuggire di casa dopo l’ennesima umiliazione ricevuta dal padre. Inizia così la sua avventura nella pineta di Roccamare, dove Giulia ha già fatto incontri inspiegabili e preoccupanti. Sogno o realtà? Ora si materializza proprio il Barone, nel suo vestito fuori del tempo, nel suo progetto di non toccare terra, tanto che sarà Giulia a salire sugli alberi, mentre nella tenuta se ne fanno ricerche e lei si guarda bene dal farsi scoprire. Si materializza anche Viola, la ragazza di cui Cosimo è innamorato, che galoppa nella pineta, sempre inquieta e incapace di fermarsi più di pochi minuti.
Il romanzo crea ad ogni passo un intreccio di elementi verisimili e fantastici, con i protagonisti della letteratura che escono dalle pagine dei loro libri per scorrazzare in un romanzo nuovo. Ma Tofani non ci porta soltanto a Roccamare, col suo splendido mare e le pinete e i cori di cicale, lui costruisce la storia di Giulia e Cosimo seguendo passo passo i titoli delle lezioni, lasciando vuota solo la pagina relativa alla coerenza, lezione che Calvino non poté sviluppare.
Così il lettore ritrova riferimenti ai libri che conosce e che ha amato, perché ciò che Calvino scrive nelle Lezioni americane corrisponde alla leggerezza de I nostri antenati e del Barone, alla rapidità del Sentiero dei nidi di ragno, richiama l’esattezza delle Cosmicomiche e di Ti con zero, la molteplicità di Se una notte d’inverno un viaggiatore, la visibilità de Le città invisibili, tanto per citarne alcuni.
Ne risulta un percorso nella letteratura, discreto, non invasivo, intrecciato alle conversazioni e ai fatti con naturalezza; ma anche un percorso verso la conoscenza di sé che realizza Giulia, la ragazzina ribelle, nel momento di uscita dalla fanciullezza, un momento psicologicamente complesso, quando è difficile capire gli altri e far capire i propri bisogni.
In questo modo Tofani ha rimarcato l’importanza della letteratura e della lettura, fondamento del nostro pensiero e quindi della nostra libertà. L’ha fatto con leggerezza, il primo elemento che ci cattura sulla sua pagina, e con tutte le altre caratteristiche delle Lezioni americane.
Marisa Cecchetti