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Alberto Pucciarelli. Felice conclusione nell’Auditorium ‘Romina Trenta’ della rassegna pianistica lisztiana
12 Giugno 2023
 

Nell’Auditorium di Velletri (Roma) la scorsa domenica 4 Giugno 2023 si è conclusa l’XI edizione de “Il Suono di Liszt a Villa d’Este”, prestigiosa rassegna concertistica che vuole rievocare la lunga permanenza di Liszt in Italia, e più precisamente nella nostra regione, mediante l’uso di un pianoforte storico Erard uguale a quello che il grande musicista ebbe nella Villa d’Este di Tivoli, ma che aveva pure usato durante tutta la sua prodigiosa carriera di concertista.

Tema del gran finale, i 150 anni dalla nascita di Sergej Rachmaninov, compiuti esattamente in data 1° Aprile di quest’anno: tema perfettamente coerente, in quanto Rachmaninov discendeva in arte direttamente da Liszt, perché allievo di Siloti che era stato a sua volta allievo di Liszt.

Molto significativo il programma, che prevedeva una prima parte di pianoforte solo e una seconda parte di pianoforte a 4 quattro mani con l’integrale delle sue composizioni originali per tale formazione, dato che gli altri lavori a 4 mani di Rachmaninov sono tutte trascrizioni da brani per orchestra di altri autori.

Iniziava il M° Ivan Donchev, più volte presente in questa rassegna negli scorsi anni, con due Preludi: il potente, famoso e gettonatissimo op. 3 n. 2, croce e delizia per il suo autore, poiché era subito diventato uno dei pezzi più amati e più eseguiti al mondo, ma ne aveva trascurato di registrare i diritti d’autore nella fretta di venderlo all’editore per le impellenti necessità economiche; poi il delicato Preludio op. 23 n. 4, dalla bellissima atmosfera di un sognante notturno. Due brani tanto belli e così diversi a fare da “preludio” al pezzo più importante della prima parte: la Sonata n. 2 che Rachmaninov aveva concepito proprio a Roma nel 1913, quando per alcuni mesi era venuto in Italia con la famiglia e aveva affittato un appartamento in Piazza di Spagna. Ivan Donchev interpretava con bella sicurezza e partecipazione emotiva questa Sonata, che si articola in tre movimenti ma in un’unica arcata temporale, richiamando alla mente, per questo particolare, la famosa Sonata in si minore del “maestro del suo maestro” Franz Liszt.

Nella seconda parte entrava in scena anche Elena Nefedova, compagna in arte e nella vita dello stesso Ivan Donchev, pure lei più volte presente in questa manifestazione e che tornava a suonare in pubblico proprio con questo concerto dopo la pausa di oltre un anno per la sua recente maternità. Si è trattato comunque di un ritorno felice, a giudicare dal successo entusiastico riscosso anche da questa seconda parte, che comprendeva anzitutto i Sei pezzi per pianoforte a 4 mani op. 11, che Rachmaninov aveva composto poco più che ventenne quando era insegnante di pianoforte in un collegio femminile di Mosca e che è come una Suite che alterna pezzi di carattere e motivi di danza. A concludere in bellezza e gioiosità, una brevissima e delicata Romanza in sol maggiore, forse contemporanea ai Sei pezzi che la precedevano, e la vivace Polka italiana di datazione incerta ma che si può supporre composta sotto l’impressione di una Polka ascoltata durante uno dei suoi viaggi in Italia: la Polka, come sottolineato nella presentazione, non è certo una danza d’origine italiana ma era con il Valzer la danza più diffusa nelle sale da ballo di tutta Europa tra l’800 e il ‘900.

Lunghissimi applausi hanno salutato la fine del concerto portando il duo Donchev-Nefedova a concedere un breve bis: un Can-Can del compositore francese Erik Satie, contemporaneo ai precedenti brani di Rachmaninov e che lo stesso Donchev ricordava di aver suonato più volte col grande Aldo Ciccolini quando aveva studiato con lui.

Chiudevano il concerto e l’XI Edizione della Rassegna i ringraziamenti per tutti gli artisti che hanno partecipato, la consegna di un omaggio floreale e una medaglia ricordo al duo Donchev-Nefedova, e infine un ringraziamento personale, da parte del direttore artistico Giancarlo Tammaro anche a nome del presidente dell’Associazione Culturale Colle Ionci Valeriano Bottini, a tutto lo staff organizzativo e soprattutto al pubblico per l’assidua e calorosa partecipazione, dando appuntamento alle prossime manifestazioni estive ed infine all’edizione del prossimo anno di questa Rassegna col pianoforte Erard.

 

Alberto Pucciarelli


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