Sabato , 23 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Spettacolo > Pianeta jazz e satelliti
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Roberto Dell’Ava. Il prologo è da leccarsi le dita 
Inizia alla grande Ambria Jazz 2023
06 Giugno 2023
 

Upcycling Music Band è un appuntamento speciale, andato in onda domenica sera a Chiavenna quale anticipo di Ambria Jazz, che dimostra come si può fare musica con oggetti di riciclo: a selezionare raccogliere elaborare cose usate è il musicista altoatesino Max Castlunger che, con una sensibilità e manualità fuori dal comune, riesce a rendere tali oggetti dei veri e propri strumenti musicali.

Il progetto è perfetto per AmbriaJazz ODV che ha intrapreso un percorso di conversione in Green Fest dal 2021 aderendo alla rete italiana Jazz Takes The Green insieme ad altri venti festival nazionali.

Max Castlunger è un musicista, insegnante di musica nonché costruttore di strumenti musicali altoatesino di madrelingua ladina. Oltre a svolgere un’intensa attività concertistica con varie formazioni e progetti musicali (Herbert Pixner, JEMM Music Project, Savana Funk, Sissamba, etc.) organizza workshop, esposizioni e performance di vario genere, usando esclusivamente strumenti musicali costruiti personalmente a mano. Alla base di tutti gli strumenti e le sculture sonore del progetto “Upcycling Music”, si trovano oggetti e materiali usati, quali mobili, bidoni, bombole, tubi di plastica etc.

La band è composta da quattro polistrumentisti della Regione Trentino-Alto Adige, Mirko Pedrotti – Georg Malfertheiner – Max Castlunger – Manfred Gampenrieder. Rappresentanti di tutte le 3 lingue ufficiali (tedesco, italiano, ladino) trovano tramite la musica il miglior linguaggio per la comunicazione. Questo progetto musicale fa uso esclusivo di strumenti musicali e sculture sonore costruite personalmente da Max Castlunger, quali tubofoni, gong, marimba, flauto, salterio batteria, tamburi di vario genere e molti altri.

La prima sensazione visiva entrando in teatro proviene dal palco: gong, percussioni e metallofoni in quantità tale che inevitabilmente fanno tornare alla mente i concerti dell’Art Ensemble of Chicago negli anni 80/90. Ma, a parte lunghi intermezzi percussivi, le affinità con il gruppo di Chicago finiscono qui. La band di Castlunger attinge dal jazz una certa libertà espressiva e timbrica, ma poi si rivolge soprattutto alla musica del mondo, pescando strumenti inventati con scarti domestici e ispirati all’Africa, al Medio Oriente, all’Australia.

È il caso del didjeritube, protagonista del primo brano, ottenuto dall’unione di un birillo stradale con il tubo di uno scopettone. Ma anche il duduk ricavato da un tubo metallico ha trasportato l’ascoltatore verso cieli armeni, una evocazione di atmosfere tipiche del grande Jivan Gasparyan, la cui musica intensa e virtuosistica, dà conto dell’estrema profondità e complessità delle vicende del duduk.

Altro brano divertente e ricco di ritmi africani ha visto protagonista la parimba, geniale fusione tra una kalimba saldata ad una antenna parabolica. Ma è tutto l’incredibile armamentario suonato dai quattro che suscita ammirazione e incredulità: metallofoni percossi con chiavi inglesi, tamburi ricavati da botti, ruote di biciclette, perfino un tavolo e quattro sedie, poi il santur iraniano, protagonista di un altro formidabile brano, costruito attorno ad un vecchio tavolino. Bis finale con uno steel drum ricavato da un bidone del petrolio e dalla sonorità squillante, che per rimanere nella citazione sull’Art Ensemble, mi ha riportato ad un lontano magnifico concerto a Umbria Jazz con Lester Bowie Brass & Steel Band.

La ricchezza di idee e di soluzioni, unite ad una notevole perizia strumentale, hanno divertito e coinvolto il pubblico che ha ricambiato con grandi applausi. Bravi, geniali e appassionati. Non si tratterà di jazz, perlomeno di quello più comunemente inteso, ma ben vengano musicisti che suonano con passione e con originalità. Di concerti free fatti di noiose blowing sessions o anche di stanche rivisitazioni boppistiche ne abbiamo visti anche troppi. Ambria Jazz inizia alla grande, speriamo in altre serate così intense e brillanti.

La Conferenza Stampa di presentazione del Festival AmbriaJazz 2023 ORIGINI sarà mercoledì 7 giugno alle ore 11:00 presso il Bar Pasticceria Freeabile di Albergo Etico Sondrio.

 

Roberto Dell’Ava

 

www.ambriajazzfestival.it


Foto allegate

Articoli correlati

 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.8%
NO
 29.2%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy