Gordiano Lupi, Patrizio Avella
Pier Paolo Pasolini, il cinema, l’amore e Roma
Il Foglio Letterario Edizioni, pp. 462, € 16
Un libro su Pier Paolo Pasolini non cattedratico e dogmatico, ma facile e piacevole da leggere come se fosse un romanzo. Gli autori scelgono il filo conduttore del cinema e della vita, corredando l’opera con alcune poesie e diversi brani legati all’esistenza e alla produzione letteraria dello scrittore bolognese.
Gordiano Lupi analizza uno dopo l’altro i film del grande regista che a un certo punto della sua vita – pur digiuno di tecnica che apprende da Tonino Delli Colli – decide che non può accontentarsi di narrare con la forma romanzo e decide di passare alle immagini evocative tipiche di un cinema di poesia. Le recensioni, in ordine cronologico, sono molto leggibili, non scritte con intellettualismi cinefili spesso incomprensibili, ma con la volontà di rendere semplice anche ciò che può apparire complesso. Il lettore conoscerà tutti i misteri di Accattone, perché Fellini non lo avrebbe voluto far uscire, ma anche le problematiche di un enigmatico Salò, la poesia de La rabbia e de La terra vista dalla luna, per non parlare di Che cosa sono le nuvole? e di Teorema.
Patrizio Avella, invece, esperto di cucina e profondo conoscitore di Roma, svela i gusti di Pasolini in fatto di ristoranti e di cibo, va alla scoperta dei luoghi dove il poeta ha vissuto, indaga il suo amore per il calcio (l’ultima rappresentazione dell’umanità), svela gli amori dello scrittore, le donne (e gli uomini) importanti della sua vita.
Federica Marchetti, altra collaboratrice del volume, impagina alcuni luoghi simbolo della biografia romana pasoliniana, prende per mano il lettore, lo conduce nei vicoli più reconditi di Roma e lo porta a scoprire le strade della Tuscia.
Un libro che farà conoscere il Pasolini segreto, il suo intimo più profondo, le cose che pochi hanno osato scrivere, che convincerà a passare serate davanti al video per rivedere una filmografia suggestiva che percorre le borgate romane, i misteri della vita, la religione e la trasgressione, fino alla dicotomia amore e morte. Non solo, il lettore si troverà a dover provare i piatti semplici delle trattorie romane amati da Pasolini, deciderà persino di fare un viaggio a Roma per vedere quei luoghi e provare le stesse emozioni del nostro più grande intellettuale del Novecento. Il libro è corredato di foto e illustrazioni. Copertina bellissima e originale di Antonio Guacci che ritrae un insolito Pasolini con la maglia del suo Bologna, gli immancabili occhiali da sole e la macchina da presa. Consigliata la lettura. (Nota editoriale)