La vexata quaestio di cosa debba fare un Gruppo di Acquisto Solidale (GAS) da “grande” attraversa da sempre il piccolo mondo associativo che rappresenta le variegate esperienze gasistiche, tanto più che sotto un cappello etico e valoriale che è abbastanza simile per tutti, poi ogni gruppo locale rappresenta un microcosmo a se stante. Con proprie regole di gestione interna, con fornitori scelti secondo logiche particolari che possono essere validissime per l’uno e invece discutibili per un altro, con formule organizzative le più fantasiose che si possano immaginare.
Però poi… esauritasi la spinta emotiva iniziale, scemato l’entusiasmo di creare un organismo di persone “vive” che prima di entrare nel Gas, per lo più, nemmeno si conoscevano, una volta consolidato il panel dei fornitori e soddisfatti la curiosità e l’interesse per la scelta di cibi e prodotti che, difficilmente, si possono reperire nel punti vendita convenzionali… al duecentocinquantunesimo ordine qualche socio comincia a chiedersi: “È tutta qui la mission di un Gas?” cercare fornitori, prenotare, acquistare, consumare e fine...?
Questo anche considerando che lo Statuto associativo, generalmente, presuppone ed elenca tutta un’altra serie di attività che si potrebbero svolgere sul territorio, iniziative di carattere culturale, informativo, animativo… Ma le scelte possibili sono talmente tante che solo la mancanza di fantasia e la pigrizia dei soci impediscono di inventarsi progetti e iniziative che si ritengano adeguati, nella specificità della propria concreta situazione locale.
In sintesi, si tratta di scegliere se il GAS possa rappresentare un gruppo per il “cambiamento sociale”, oppure decidere/rassegnarsi a che tutta la vita dell’associazione debba svolgersi nel ristretto perimetro della compravendita di prodotti di consumo e non un metro oltre.
Raramente la scelta si rivela facile, ché probabilmente ne deriverebbero aspre discussioni e scontri interni, inoltre molti soci hanno appena il tempo fisico per gli acquisti e le compere e comunque quelli che potrebbero essere disponibili, investono già in altri gruppi e associazioni di volontariato, i più diversi, il tempo e le risorse che intendono dedicare per attività di carattere civico, sociale, ecologico, umanitario, solidaristico…
Il Gas RetiOro, che è tuttora impegnato a “gettare” solide fondamenta organizzative, non vive sicuramente queste problematiche, dal momento che è alle prese con il suo terzo ordine di prodotti, ma una puntatina per saggiare il vento che tira là fuori l’ha già pensata e organizzata.
Nel frattempo ha “siglato” un primo accordo con un produttore caseario locale che applicherà una riduzione di prezzo sui prodotti acquistati dai soci gas; una formula che il Consiglio Direttivo conta di replicare con altri che vorranno fregiarsi del titolo di “Amici del GAS RetiOro”. Non potranno che venirne palesi vantaggi reciproci, sia per il produttore che per i soci.
La puntatina in società, invece, è la proposta rivolta a tutte le persone interessate perché partecipino al corso “L’ORTO… naturalmente”.
Si tratta di quattro incontri informativi, di scambio di idee e opinioni che si terranno a Regoledo (Cosio Valtelino) in preparazione dell’orto casalingo, appena la primavera farà capolino.
Il debutto sarà per giovedì 9 marzo, inizio ore 20:30, e poi di seguito il 16, il 23 ed il 30 marzo.
Animatrice delle serate sarà ROSANNA BARBONETTI, orticultrice per passione, che ha già tenuto corsi su temi “orticoli” ed è intervenuta in varie scuole a sostegno della costruzione di orti didattici.
Gli argomenti affrontati nei quattro incontri saranno:
- Il suolo, le sue risorse, i suoi abitanti: un aiuto per un orto migliore.
- Mantenere e accrescere la fertilità del suolo.
- La semina e la cura delle piante così da poter disporre a lungo di verdura fresca.
- Coltivare anche in vaso, irrigare correttamente, contrastare i parassiti.
Per informazioni e iscrizioni:
Jessica 329 9335074, Villiam 348 7498543