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Giuseppina Rando. “La Traduttrice” di John Crowley
05 Marzo 2023
 

John Crowley

La Traduttrice

Traduzione di Francesco Bruno

Ponte alle Grazie, 2003, pp. 335, € 15,00

 

La poesia è forza” disse una volta Mandel’stam alla Achmatova e lei piegò la testa sull’esile collo.

(Nadezda Mandel’stam, L’epoca dei lupi)

 

Pubblicato in Italia da più di vent’anni, il romanzo La Traduttrice di John Crowley* conserva quel fascino intramontabile che solo la Poesia sa dare.

Poesia come fil rouge che lega insieme una lunga narrazione di fatti misteriosi e dolorosi pur su registri diversi, dalla spy story al dramma psicologico.

Poesia come atto d’amore echeggiante, fin dalle prime pagine, i versi di Pablo Neruda: …E la Poesia venne a cercarmi …Non so da dove uscì, da quale inverno o da fiume…

È lo stesso “sentire “ di Kit (Christa Malone), giovane promessa della poesia statunitense dopo essere venuta a conoscenza del poeta russo Innokentij Isaevic Falin.

Sullo sfondo la guerra fredda, la bomba atomica, spie e controspie, la crisi dei missili a Cuba e in primo piano il dramma dei poeti vissuti nella Russia staliniana con la desolazione che ha lasciato: uomini… sopravvissuti a qualcosa più degli anni, sembravano alberi centenari, danneggiati ma non uccisi da lunghe siccità e inverni terribili, gli arti penzolanti e deformi, spesse cortecce sfregiate e tagliate… (p. 165)

Poesia come risposta ad un richiamo: Kit folgorata dall’uomo che leggeva alla luce della finestra …i suoi capelli, nerissimi e dritti ma così sottili che parevano muoversi all’aria della stanza come alghe sottomarine. (p. 26)

Un incontro avvolto da magia esplosa nel bagliore delle sillabe della parola poesia che porta Kit ad abbassare lo sguardo verso la punta delle scarpe di Innokentij Isaevic Falin poggiate sulla busta bianca contenente le banconote che la ragazza aveva perso.

Stranezze e meraviglie del poeta russo che possedeva anche la capacità di comparire e scomparire come la voce narrante del romanzo nel ripercorrere le fasi della tormentata vita del poeta Falin inviso al regime sovietico negli anni della guerra fredda e riparato negli Stati Uniti.

Le sue poesie, bandite in patria per la loro forza sovversiva, sono per l’America soltanto segni incomprensibili, ma non per Kit che comprende tutto il dramma da cui sono scaturiti. Ne scaturisce una storia d’amore rara e densa di profonde intuizioni sull’animo umano tanto che entrambi decidono di ri-creare i versi di lui nella lingua e cultura di lei.

Amore, dolore e poesia si intersecano sì da formare un unico universo. Anche lei, pur essendo giovanissima, ha alle spalle dolori terribili: la morte in un incidente dell’unico adorato fratello, Ben, arruolatosi nell’esercito e misteriosamente morto in una esercitazione, oltre al proprio tentativo di suicidio in seguito ad una gravidanza indesiderata.

La crisi dei missili di Cuba accresce negli Stati Uniti la paura dei comunisti e la vita di Kit è tormentata dallo spettro dell’Unione Sovietica e dei servizi segreti. Il poeta russo Falin entra nel mirino della Central Intelligence Agency e presto scomparirà, senza lasciare tracce, lasciando Kit nel dolore, nell’abbandono, nella desolazione più completa.

Un anno dopo, Kennedy verrà assassinato a Dallas, ma Cuba, Castro, l’Unione Sovietica e i servizi segreti continueranno a tormentare la mente di Kit. È davvero morto Falin? Si è sacrificato per tutti, per salvare lei o il mondo occidentale? Resta tutto avvolto nel mistero.

Il romanzo si chiude con la presenza di Kit a San Pietroburgo dove la poetessa Kit Malone, ormai famosa, è stata invitata da Gavril Viktorovicc per una celebrazione del 75° anniversario della nascita del poeta Innokentij Isaevic Falin e della sua poesia in quanto nessuno l’ha conosciuto meglio di lei. Era il mese di giugno del 1993.

Il romanzo si snoda, per 335 pagine, con ampie digressioni e flashbak, dal 1962 fino al crollo dell’U.R.S.S.

Romanzo straordinario per la vicenda vera e surreale al tempo stesso. Affascina soprattutto la scrittura ondeggiante tra prosa e poesia e la capacità dello scrittore John Crowley* di penetrare nei due personaggi principali, creature vive e palpitanti come la Poesia e l’Amore che supera ogni spazio e tempo.

 

Giuseppina Rando

 

 

* John Crowley è nato nel 1942. Prima di dedicarsi alla narrativa ha realizzato documentari per il cinema e la televisione. Ha ricevuto il prestigioso American Academy of Art and Letters Award per la letteratura e insegna all’Università di Yale. Vive con la famiglia nel Massachusetts.



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