Secondo dati Istat resi noti oggi, c'è un vero e proprio boom di violenze domestiche ai danni delle donne. Incremento registrato proprio all'interno di quella istituzione, la famiglia nata dal matrimonio, che da più parti è in questi giorni decantata come unico baluardo contro la disgregazione generalizzata.
È bene ricordare che non c'è nulla di naturale nel matrimonio, è un modello di organizzazione sociale che ha i pro e i contro, regole e storia modificata nel tempo in base ai mutamenti della società. I cambiamenti in Italia vengono recepiti dalle istituzioni con molta difficoltà, come accade ora coi “Dico”. Come alla fine degli anni Sessanta accadde con il divorzio, oggi la società chiede al legislatore di intervenire per riconoscere diritti alle nuove forme di convivenza. Credo sia necessario rispondere e considerare, come ci indicano i dati Istat e anche quelli della Polizia di Stato, che la famiglia nata dal matrimonio non è quel paradiso che molti vogliono dipingere!
La famiglia tradizionale è il luogo per eccellenza dove avvengono le violenze, sulle donne e sui bambini. Ovviamente, per questo non intendo vietare la famiglia: non è vietando un fenomeno sociale in cui si manifesta il male che si elimina il medesimo male. Se si regolamentano anche le unioni civili, la famiglia nata dal matrimonio non sarà l'unico modello di organizzazione sociale, ognuno deciderà per il modello che ritiene più confacente, e magari non reagirà con violenza all'ingabbiamento obbligatorio nella famiglia tradizionale.
Credo che portatore di diritti debba essere prima di tutto l'individuo. Comprendo chi si schiera per la coppia e basta, ma credo lo faccia solo per conservare privilegi ed escludere le diversità. Nella nostra Costituzione non è scritto che i due coniugi debbano essere di sesso diverso. Se poi la fede religiosa a qualcuno indica la coppia solo tra maschio e femmina, se la veda con la propria religione ma non imponga il suo modello, erigendolo a norma dello Stato.
Alla luce dei dati Istat, e non solo, l'allarme dei molti sostenitori della famiglia tradizionale è inspiegabile. L'unico allarme sarebbe per i molti miglioramenti di cui il disegno di leggo sui "Dico" ha bisogno, sì da garantire i diritti delle coppie di fatto, miglioramenti che auspico arriveranno in sede di discussione parlamentare.
Donatella Poretti