Queste sono le poesie di alcuni scrittori maltesi, di EspRimi. Mi sono state inviate da Emmanuel Attard-Cassar, Presidente di questa Associazione culturale. I testi sono stati tradotti in italiano dagli stessi autori.
Buona lettura!
Cammino e spero
Cammino nel fango
e piango.
Piango su figli morti,
su vedove con cuori lacerati.
Piango su città distrutte,
su ponti caduti,
su fiumi di sangue.
Piango su paesaggi perduti,
sperduti,
senz’erba, senza fiori, senz’alberi
Dove sono le farfalle,
gli uccelli? Tra nuvole gialle
volano aerei neri, ronzando,
portando
morte per tutti. E piango,
Piango ancora.
Piango un fiume, un lago, un mare;
ma spero.
Spero che cresca dell’erba,
un fiore,
un albero nuovo,
una bella città piena d’amore.
Spero che nascano figli
tra braccia contenti dei padri
e baci gioiosi dei madri.
Spero di più non vedere
soldati
e bombe e carri armati
Spero di non piangere più.
Alfred Caruana Ruggier
Orfani
s’aderiscono al protocollo
della sventura,
gli ultimi nell’appartenenza
mendicano alle porte dei cuori
degli stranieri
per un brandello d’amore
riescono o falliscono
secondo il lor coraggio, l’illusione
risorsi sbilanciati
la mancanza gl’accompagna
in ogni dipartimento
dell’esistenza
la sorte li fa giocare
il passio della passione
alcuni si fendono, altri s’annegano.
Therese Pace
Nascondiglio
Spesso s’incontrano i bambini mentre sono ancora piccini,
a nascondiglio giocano giorno e notte finché non si stancano
poi crescono e non si vedono, per poco si nascondono
con la ragazza fanno il gioco e la sera la mano prendono.
Non solo questi si nascondono
sanno il gioco tutti i tizi.
Qualche volta uno si nasconde
e non si trova mai.
Quando uno un po’ potente più soldi vuole ammucchiare
dal fisco si nasconde, qualche numero grande rimpicciolisce.
Molte nazioni sanno nascondersi quando si stringono la mano,
con la bocca dicono ‘pace’ e nascondono gli armamenti.
Non solo i bambini si nascondono
fanno il gioco anche adulti
che dovrebbero guidare il mondo,
per apparire migliori di quanto siano.
L’operaio si nasconde, sparisce dal lavoro
i proprietari fanno il gioco, parlano di perdite e mai di profitto
anche i vecchi si nascondono, cominciano a vivere nel passato
fanno tutto per apparire giovani almeno una volta per poche ore.
Poi arriva l’ultimo nascondiglio, non rimaniamo tra i vivi
e lì non c’è più gioco o condannati o beati.
Mario Debono
(Primo premio del Festival della canzone “L-Għanja tal-Poplu”)
Guaritore ferito
Formidabile è la chiave che attraversa l’infinito
Condurvi attraverso la porta dell’eterno
Fatta di luce dorata e di incommensurabile
Chi sono io per tenere un tale dispositivo simile all’infernale?
Lanciarsi nell’ignoto fino ai confini del mondo
Trovare il filo per estrarre la spada dalla roccia
Nulla avrebbe importanza in questo buco dove espiare
Un abisso che porta alla sempre prova del Tutto
Frenetici e inimmaginabili sono gli eventi che si verificano qui
Eppure è la via per trovare un nuovo mezzo di vero inizio
La ferita che dà potere nella sua costante guarigione
Un mezzo e un movente della parola che non è solo sognare
Così è vivere il destino conferito dall’Uno
Michael Aquilina
Una poesia d’amore
In fondo vince l’amore.
In fondo ci salva l’amore.
In questo mondo tecnologico e tecnocratico
in cui ci frettiamo
ad obbedire agli automi,
in cui le sfide
sono le parole di uno contro l’altro.
Rispondiamo con le passwords
e i doppi controlli
cosi gli automi
possono fidarci di noi
Io e te
ci parliamo con parole dolci.
Credo al tuo sguardo
e non ho bisogno della macchina della verità.
In fondo vince l’amore.
Ci salva
e ci salverà sempre
solo l’amore.
Emmanuel Attard Cassar
Itinerario
C’è stato un tempo in cui nessuno sapeva di me perché non esistevo.
C’è stato un tempo in cui due cuori si sono innamorati ed erano felicemente uniti.
C’è stato un tempo in cui l’umano si è unito al Creatore per concepirmi.
C’è stato un tempo in cui un ragazzino giocava allegramente e spensierato.
C’è stato un tempo in cui chi mi ha creato mi è stato rubato e ho pianto.
C’è stato un tempo in cui l’infanzia svanì lentamente e pigramente.
C’è stato un tempo in cui emergeva un giovane desideroso di futuro.
C’è stato un tempo in cui il pensiero volava in sogni senza fine.
C’è stato un tempo in cui il mio amore eterno è entrato nella mia vita.
C’è stato un tempo in cui due sono diventati tre, quattro, cinque e più.
C’è stato un tempo in cui abbiamo condiviso con affetto la nostra vita insieme.
C’è un momento in cui guardiamo indietro; guardiamo avanti.
Alfred Camilleri
Pellegrinaggio
La Discesa
Anni fa, nella festa della Concezione,
Facevamo il pellegrinaggio al Ahrax.
Camminando e pregando con devozione,
Lentamente senza lamentarci.
Alle dieci passavamo vicino al Santuario
Devoti con la corona nelle nostre mani
Don Mosè recitando il rosario
Insieme a quelli accanto a noi.
Fino alla spiaggia di Ghadira
Dalla chiesa siamo scesi,
È facile scendere, ma dall’Ahrax
Incomincia l’ascesa! Che duro!
Quando batte il sole, ci sono quelli
Che dicono addio alla processione!
L’Ascesa e il Dopo
Abbiamo seguito. Non ci siamo resi.
Senza soffrire, siamo andati su,
lentamente, ritmicamente, abbiamo detto
una preghiera. Anche l’Ave Maria.
Quando siamo andati su, abbiamo fatto un sospiro
Invece di Marfa, siamo andati verso la punta.
Non ci siamo mai fermati, solo riposato un po’,
O parlato tra di noi.
Ave Maria, abbiamo continuato a ripetere
Padre Nostro, dopo il mistero
Se piove, non c’è dove rifugiarsi,
A volte dubito se quello che ho detto e davvero successo.
Mi ricordo solo che finalmente abbiamo visto la cappella
Dove abbiamo ascoltato la santa messa.
Joseph Felix Cachia
Le orme
L’acqua che viene versata sul terreno
scomparirà subito
e non rimarrà più l’erba
e i campi moriranno.
Riesco ancora a vedere
le sue impronte sul terreno.
Ma anche se il vento cancellerà le orme,
camminerò sui suoi passi.
La sua voce e i suoi consigli
risuoneranno nel vento,
fino a quando ci incontreremo di nuovo!
Omar Seguna
»» L’Italiano che cresceva con noi
di Patrick Sammut