Padre Dante sarà felice lassù perché ho proceduto a leggere zumero in modo religioso il suo nome. Dunque, vediamo di leggere in modo laico il nome Da.n.te:
da-
Emesal dialect cohortative (esortativo) and optative modal prefix –ThSLa & 385; or jussive prefix denoting ‘be it that’ –ThSLa & 395, n. 87; cf., ga – and ha. Halloran: 37.
Questo da- segnala l’esortativo da- che ci fa completare il senso zumero del nome di Da-an-te = “esortatore della connessione al Cielo”.
Il padre della nostra lingua è, soprattutto, un laico, che mise all’inferno papi e religiosi, che contraccambiarono mettendo all’indice il suo De monarchia (710 anni fa).
Microanalisi di amen. Adesso prendo la microanalisi della parola amen fatta sette anni fa:
Affronto “microanalisi di amen” nell’autunno 2016 con molti obiettivi:
1. Laicamente, mi propongo di usare il termine come punto d’inizio dell’archeologia del linguaggio, simmetrico al ‘punto e basta’ d’uso.
2. Religiosamente, mi propongo di offrire il significato che Gesù vorrebbe nei suoi seguaci: “che vengaam il Signoreen del cielo”.
3. Linguisticamente, il sintagma amen falsifica il presunto isolamento zumero.
4. Archetipicamente, amen coniuga il me.lam.mu del DA DUE UNO col big bang moderno.
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Affronterò a.m.e.n. con lo scopo di osservare la stessa lingua forte delle singole lettere così rubricate dal Sumerian lexicon di John Alan Halloran:
a
n., water; watercourse, canal; seminal fluid; offspring; father; tears; flood. [A archaic frequency].
Interj., alas!; oh!; ouch!
m
a verbal prefix theorized to be a ventitive element, indicating motion towards the deictic center. Halloran: 165.
e
n., speaking; prayer (cf., eg2).
v., to speak, say (suppletion class verb: e = sing. maru; plural hamtu form, dug4, also di); to do (as auxiliary verb preceded by a noun) (cf., eg2).
Inter., a vocal expression: Hey! O!; Alas!; Eh, Ah.
-e
Ergative postposition, marks the agent or transitive subject as the opposed to the patient of a sentence, used with both animate and inanimate beings.
-e
‘locative/terminative’ case postposition, in; toward; near to; form an adverb suffixed to an abstract noun; occurs with inanimate beings only and often marks the inanimate beings only and often marks the inanimate object of a sentence – sometimes called dative case postposition for inanimate; used only with certain verbs, mostly compounds, and not generally to denote direction, for which the terminative postposition.
-n-
3 sg. animate (AKA personal) pronominal prefix – immediately precedes the verbal root (or the comitative –da- [immagine nds] and terminative –si- [vita nds] prefixes that precede the root) – in transitive hamtu formes, indicates the 3 sg. animate subject of the verb occasionally denotes the 3 sg. animate object in maru forms which has no pronominal prefix as subject mark; can occur in conjugations in OB texts for reasons that are not evident (cf., -ni-).
In Da-n-te il termine -n- indica un soggetto in terza persona animato che, associato con Da esortativo (che abbiamo visto più sopra), si connette:
te, de4
n., cheeck; skin; membrane; thorn, sting; characteristic symbol, tattoo (cf., temen; me-te) [TE archaic frequency].
v., to prick, pierce; to dye red; to tattoo (usually reduplicated) (cf., te, de4, teg3; ten/ te-en).
Emesal dialect interrogative, ‘when?; why? ’. Halloran: 274.
In conclusione: in zumero Da-n-te: Soggetto (n) che esorta (Da) alla connessione (te).
Poiché Dante ora è in Cielo, come ci ha detto nella sua enciclica Benedetto XV, il papa recente dal quale Benedetto XVI ha specificamente tratto il nome religioso per proseguire l’azione di pace, il Soggetto che esorta alla connessione mi pare il linguista migliore al mondo.
Carlo Forin