Siamo cittadini italiani ed europei indignati per il caso di corruzione reso noto a seguito delle indagini condotte dagli inquirenti belgi e dei conseguenti provvedimenti cautelari adottati dalla magistratura belga a carico di componenti del Parlamento europeo e di persone a loro vicine, con incarichi pure in associazioni non a scopo di lucro.
Come cittadini europei ci conforta che gli anticorpi messi in funzione dalle autorità locali abbiano avuto efficacia, al contrario di quanto avviene in sistemi autoritari o non altrettanto decisi ad agire tempestivamente. Ma questo non basta, in quanto lascia perplessi la constatazione che non sono stati definiti metodi trasparenti di vigilanza in grado di regolamentare e tenere sotto controllo le cosiddette lobby interne o esterne alle istituzioni europee e le indebite ingerenze compiute da stati non appartenenti all’Ue.
Al di là di queste considerazioni, è indubbio che sia sconfortante il fatto che al centro dello scandalo vi siano nostri connazionali che del mandato europeo loro conferito avrebbero dovuto fare una missione e non un motivo per gestire i propri interessi personali. Tale implicazione, oltre a rovinare l’immagine dell’Italia, getta discredito sul nostro Paese e, quel che è peggio a nostro avviso, alimenta i pregiudizi anti europei largamente diffusi sia tra le forze politiche della coalizione governativa che nell’opinione pubblica.
Riteniamo pertanto che si debba prendere una posizione unanime e non speculativa contro chi si è reso responsabile di un atto indecoroso e riprovevole, senza escludere opportune azioni legali da parte delle categorie più danneggiate dall’accaduto. Non si può infatti permettere che uno sparuto gruppi di persone meschine, prive di etica e di moralità, possano offuscare l’esempio di cittadini e servitori dello stato che hanno sacrificato la vita nella difesa di valori condivisi, come Ilaria Alpi, Paolo Borsellino, Carlo Della Chiesa, Giovanni Falcone e tanti altri che hanno combattuto il malaffare. E un doveroso pensiero va all’indimenticato ex presidente del Parlamento europeo David Sassoli, prematuramente scomparso, che ha speso gran parte del suo impegno politico a sostegno della causa europeista in maniera del tutto limpida e disinteressata.
È dovere di tutti prodigarsi con azioni incisive per restituire dignità e fiducia al sistema Paese e all’Unione europea, per far procedere di pari passo l’Italia con l’Europa.
Guido Monti - responsabile del Comitato provinciale per l’Europa di Sondrio
Paolo Zanella - membro del direttivo della sezione di Milano del Movimento federalista europeo