Il più bello è il giallo. Tante - tante lettere
scriverei con questo inchiostro ad una ragazzina,
una ragazzina che io amo.
Scriverei arabeschi, lettere cinesi
e un tortuoso, dolce uccellino.
E voglio ancora inchiostri, di tanti altri colori,
bronzeo, argento, verde, dorato
e vorrei ancora centinaia e migliaia
e vorrei ancora milioni di altri:
viola giocoso, color vinaccio, grigio muto,
casto, innamorato, chiassoso
e avrei bisogno anche di triste viola
e rosso mattone e anche celeste chiaro,
come l’ombra della finestra colorata
a mezzogiorno d’agosto sotto un portico.
E voglio ancora rosso languido,
color sangue come il crepuscolo avvelenato,
e allora scriverei, sempre, sempre scriverei.
Con celeste a mia sorella, a mia madre con il dorato:
preghiera d’oro scriverei a mia madre,
fuoco dorato, parole d’oro come l’aurora.
E non mi stancherei, scriverei per sempre
in una vecchia torre, ininterrottamente.
E sarei così felice, Dio mio, tanto felice.
Darei colore alla mia vita.
Trad. Marta Koszegi