L’archeologia del linguaggio è il dono prezioso che ho ricevuto dal Padrone della città zumera:1 Dio (e nun2 -il principe-).
Io pratico la disciplina basata sui nomi degli dèi da 31 anni. Sono un sessantottino, che a vent’anni ero nell’Università critica di Francesco Alberoni.3
Il coma4 da emorragia cerebrale del 4 aprile 1991 ha cambiato la mia vita.5 Fui stato un manager che distribuiva Fondi comuni d’investimento per l’alta Italia. Sono un linguista critico. Lo stupore della misericordia divina mi permea.
A settantaquattro anni6 stupisco di esser vivo. Mi sembra di aver completato la mia ricerca linguistica con l’articolo: “A Gino (dal primo figlio)”, 182° della rubrica Ordine di farfalla. Sono in extra-time.
“Il” è il più antico nome zumero di Dio. “Padrone” è DUN in zumero,7 in una sillaba sola, punto di accumulazione di tutto: Di-u.
Io sono un seme (a) di DUN:
(lu2) DUN-a dependent (on), subordinate (‘subordinate’ + nominative). Halloran: 51.
Carlo Forin
1 Ai tempi di Sharru kin (Sargon il Grande -2334-2279 a.C.-).
2 nun
n., prince, noble, master (ni2, ‘fear, respect’, + un, ‘people’ ?) [NUN archaic frequency].
v., to rise up (n, ‘to be high’, + u5, ‘to mount; to be on of; raised high).
adj., great, noble, fine, deep. (John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Logogram Publishing, Los Angeles, 2006: 212)
3 A Trento sociologia.
4 ‘Coma’ è lo scorrere della vita senza memoria.
5 Amo dire di esser vissuto due volte.
6 Compiuti l’1 giugno 2022.
7 dun, du24; tun, tu10; tun2, tu11
n., heaping up, accumulating (cf., ku3-dun, ‘profit’).
v., to heap, pile up; to scrape, dig (a field, furrow, hole); to strike, smite; to open; to dig out the sides or bottom of a canal to create extra water capacity (to move + to raise high; cf., dul(6). (Halloran: 51)