Il problema delle tossicodipendenze continua ad essere un tabù per questo Governo. La legge Fini-Giovanardi continua inspiegabilmente ad essere in vigore: paradossalmente ha prodotto la maggior parte dei suoi effetti durante il Governo che non l'ha partorita e che continua a dichiarare, attraverso molti dei suoi rappresentanti, di non volerla.
Cosa succede allora? Come è possibile che non si riesca ad abrogarla? Dal 2 febbraio scorso l'ex sottosegretario alla giustizia Franco Corleone (foto) è addirittura in sciopero della fame per chiedere che almeno venga calendarizzata in Commissione Giustizia e Affari Sociali la proposta di legge a prima firma di Marco Boato (Verdi). Questa proposta prevede l’abrogazione delle parti più inaccettabili della legge Fini-Giovanardi e ripropone alcuni temi forti che potrebbero dare una svolta alle politiche per le tossicodipendenze. Sto parlando di tutte quelle misure che costituiscono una alternativa concreta alle norme in vigore, come la depenalizzazione del consumo di sostante stupefacenti, insieme a credibili alternative al carcere per i tossicodipendenti e ad efficaci sperimentazioni di riduzione del danno.
È per questo che appoggio lo sciopero della fame di Corleone.
Nella Commissione Affari Sociali è stata più volte rinviata la calendarizzazione della proposta Boato insieme a tutte le altre sul medesimo argomento, con la scusa -non posso che ritenerla tale- di attendere il disegno di legge del Governo in materia.
A questo punto è arrivato il momento di cominciare a parlarne, considerato che anche il ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, la scorsa settimana in commissione Giustizia al Senato, ha esposto quelle che dovrebbero essere le linee guida per modificare l'attuale legge.
Nonostante non si parli ancora di disegni di legge ma solo di linee guida, auspico che il Governo arrivi al più presto ad una abrogazione dell'attuale normativa sulle droghe, e per questo, Roberto Villetti, capogruppo alla Camera della Rosa Nel Pugno, chiederà alla prima riunione dei capigruppo della Camera che venga al più presto calendarizzata una riforma della Fini - Giovanardi.
Donatella Poretti