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L’affascinante storia di Sara Costa su Clara Wieck-Robert Schumann-Johannes Brahms – l’eterno triangolo 
di Christopher Axworty
24 Giugno 2022
 

Il quinto di una serie di otto concerti che il direttore artistico Giancarlo Tammaro, con l’associazione culturale Colle Ionci, ha organizzato con tanta amorevole cura.

Un recital di Sara Costa dal titolo geniale “Relazioni e Variazioni” che promuove il suo recente CD di opere per pianoforte di Clara e Robert Schumann. Un mix molto intelligente di composizioni dal triangolo amoroso di Clara, Robert e Johannes.

Questa è la decima edizione della rassegna annuale nata nella Villa d’Este di Tivoli per il 200° anniversario della nascita di Franz Liszt. Protagonista di questi concerti è il pianoforte Erard del 1879 restaurato con amore, così da permettere che lo straordinario suono del pianoforte preferito da Liszt possa essere ancora una volta ascoltato sulle colline che circondano Roma e di cui Liszt era un visitatore abituale nei suoi frequenti soggiorni romani.

Ogni anno il direttore artistico Giancarlo Tammaro realizza un programma completo e ricco di affascinanti informazioni sui solisti, sui compositori e loro legami con Roma ed i dintorni della città.

Negli ultimi tre anni i concerti si sono svolti nel restaurato convento dei Carmelitani del XVI secolo a Velletri. E che oasi di cultura è questa! Un’oasi di pace, splendidamente restaurata, luogo ideale per ospitare l’amato pianoforte Erard.

La domenica mattina da aprile a luglio possiamo quindi ascoltare alcuni straordinari giovani interpreti. Una scelta eclettica di programmi su uno strumento storico e con sofisticate videocamere che ci permettono di apprezzare - come da vicino - l’abilità artistica degli interpreti. Quest’anno il “tema” è dedicato a “quasi tutte” interpreti femminili per compensare la loro involontaria esclusione da precedenti edizioni. Quindi non solo bravissime artiste, ma anche una rivalutazione di due compositrici in particolare: Clara Wieck Schumann e Fanny Mendelssohn.

Nel precedente concerto Axel Trolese è stato l’unica eccezione di quest’anno, poiché Giancarlo Tammaro ha voluto contribuire al lancio del suo nuovo CD dedicato ad Albeniz, e il suo concerto ha coinciso esattamente con il compleanno del compositore il 29 maggio. Axel è anche un “ragazzo” locale della vicina città di Genzano, il quale dopo i suoi studi con molti grandi maestri si prepara a riconoscimenti internazionali.

Le Variazioni su un tema di Schumann op 20, una delle ultime composizioni di Clara per pianoforte, ha aperto l’affascinante programma. Clara aveva donato le variazioni a Robert per il suo 43° compleanno nel 1853, l’ultimo che avrebbe trascorso a casa con la sua famiglia. Morì in un istituto psichiatrico solo tre anni dopo. Clara Wieck aveva scritto molte opere prima del suo matrimonio fino a quando, in seguito, la gestione della famiglia e l’attività concertistica le occuparono tutto il suo tempo. Aveva dato alla luce ben otto figli di Robert! L’esecuzione del tema e sette variazioni hanno immediatamente mostrato non solo l’abilità artistica di Sara, ma anche la sua abilità musicale nel rendere le variazioni, sia che fossero con estese ottave, sia con incantevoli abbellimenti in jeux perlé, sia evocando la bellezza di un’arpa con gli arpeggi sparsi su tutta la tastiera. C’era sempre la struttura armonica basata sul registro grave che le dava tanta libertà e allo stesso tempo un senso di linea architettonica dove ogni variazione è accresciuta rispetto alla precedente. Una coda dall’atmosfera rarefatta e sottile bellezza per un’esecuzione raffinata, in cui le sonorità dolci di questo pianoforte si aggiungevano alla voce diffusamente malinconica di questo ultimo regalo di Clara al suo amato Robert.

Dopo il trasferimento sul Reno, dove era diventato direttore musicale della Düsseldorf Music Society, per Robert Schumann i tempi si erano fatti difficili. Nonostante i numerosi successi iniziali, incontrò sempre più resistenze da parte di notabili, musicisti e pubblico. Lavorò quindi assai più intensamente a casa su nuove composizioni. «Robert ha composto tre brani per pianoforte di carattere molto serio e appassionato, che mi piacciono molto», scriveva Clara Schumann nel suo diario nel settembre 1851. I tra loro contrastanti Tre pezzi fantastici op. 111 stanno facendo gradualmente il loro ingresso nelle sale da concerto. L’Assai vivace è un vortice di continue effusioni di suoni romantici suonati con grande energia ritmica e travolgente. A contrasto è il Piuttosto lento, di carattere schubertiano, suonato con un raffinato senso della melodia di soave emotività. Sara Costa con il suo senso dell’equilibrio ha consentito di percepire la linea melodica con cura e bellezza incantevoli. Il bucolico Con forza è stato suonato con energia ritmica ma sempre con una consapevolezza della linea melodica che dal chiassoso registro di tenore passa a quello di soprano con eleganza schubertiana.

Widmung è molto più di un semplice pezzo da concerto: contiene la musica più appassionata e piena di sentimenti sinceri. Scritto da Robert Schumann nel 1840, è il primo di un set di Lieder intitolato Myrthen op.25, dedicato a Clara Wieck come dono di nozze quando finalmente egli la sposò nel settembre 1840, nonostante l’opposizione del padre di Clara (che era anche l’insegnante di pianoforte di Robert). Successivamente è stato trascritto per pianoforte solo da Franz Liszt. Esso comincia con una fluente sensazione di impeto, mentre la prima frase (“Du meine Seele, du mein Herz”: “Tu anima mia, tu mio cuore”) rinchiude già l’amore di Schumann per Clara e la devozione alla loro unione. Qui Schumann si confessa sinceramente a Clara, dichiarandole quanto sia importante per lui. Per lui, Clara è il suo angelo, il suo supporto spirituale e il suo intero mondo. Eppure, c’è ancora un senso di paura e insicurezza nella musica, a causa della separazione e dell’incertezza sul loro futuro. Questa complessa miscela di sentimenti, in quanto vera e corposa rappresentazione dell’amore, rafforza sicuramente il potere emozionale della musica. Liszt ha prolungato la prima sezione ripetendo il primo tema, ma con la linea melodica prevalentemente affidata alla mano sinistra (con qualche intreccio) e l’accompagnamento nel registro acuto. Quindi, la musica transita nella sezione accordale di mi maggiore, che è invariata nell’arrangiamento di Liszt. Gli accordi ripetuti trasmettono calore, tenerezza e pace, soprattutto quando il testo poetico è relativo alla morte e al paradiso. Qui, l’amore si è trasformato in eterno, quell’amore senza fine che trascende lo spazio e il tempo. L’amore di Schumann per Clara diventa così drammatico e incontrollabile, e finalmente esplode - perfetta combinazione di estasi, passione, impegno e senso di elevazione. Con gioia estatica, la musica si trasforma in una dichiarazione, come se Schumann stia annunciando che è determinato a trascorrere il resto della sua vita con Clara e disposto a fare sacrifici di fronte alle avversità, perché Clara è un miracolo indescrivibile della sua vita.

Sara Costa lo ha eseguito con una dolce fluidità con sensibilità e movimento in avanti come una grande onda e mentre i suoi movimenti circolari diventavano sempre più agitati, le effusioni appassionate di grande virtuosismo si espandevano sull’intera tastiera. Dissolvendosi poi il grande climax in un mero sussurro, seguendo la trama amorosa di questo poema in miniatura, rimanevano soltanto le delicate gentili carezze della vera arte di Sara Costa.

Le Variazioni di Händel furono scritte nel settembre 1861 dopo che Brahms, a 28 anni, abbandonò il lavoro che aveva svolto come direttore del coro femminile di Amburgo (Frauenchor) e si trasferì, dagli appartamenti angusti e squallidi della sua famiglia ad Amburgo, nel suo appartamento nel tranquillo sobborgo di Hamm, dando inizio a un periodo altamente fecondo che produsse “una serie di primi capolavori”. Scritta tutta d’un fiato nel settembre 1861, la composizione è dedicata ad una “cara amica”, Clara Schumann, la vedova di Robert Schumann. Fu donata a lei il giorno del suo 42° compleanno, il 13 settembre 1861.

Sara Costa ne dà una performance di grande potenza e solidità architettonica dove il suono, che è costantemente costruito sui bassi, lascia molta libertà ma allo stesso tempo è un’ancora di grande solidità. Nella mia visita in camerino dopo il concerto, Sara Costa mi ha salutato oggi con il nome della nostra comune amica Norma Fisher! Quant’è piccolo il mondo, avrebbe esclamato la nostra vecchia insegnante! Sara aveva studiato questo lavoro proprio con lei durante i suoi studi al Royal College of Music.

C’è la stessa solidità nel suo modo di suonare e un sontuoso e ricco suono orchestrale in cui i dettagli più minuti, mentre vengono suonati con grande sensibilità, non fanno mai perdere di vista la struttura d’insieme con l’onda sottostante che dà un senso d’orientamento. Uno spettacolo straordinario di pulsione contagiosa e virtuosismo senza paura. La chiarezza della fuga suonata all’inizio quasi senza pedale e che man mano si sviluppava gradualmente fino ad un climax tumultuoso di difficoltà del tutto trascendentale. La cosa straordinaria è che non ci siamo mai resi conto delle difficoltà che stava affrontando, tale era l’ampiezza dei movimenti e l’eccitazione che era in grado di generare. L’ovazione del pubblico entusiasta è stata premiata dall’esecuzione di un altro brano di grande bellezza e sensibilità, scelto da una delle ultime raccolte pianistiche di Schumann, “Bunte Blätter” (Foglie colorate).

 

 

Traduzione e riduzione dall’articolo: “Sara Costa’s spellbinding story of Clara Wieck- Robert Schumann-Johannes Brahms – the eternal triangle


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